L'album si apre con la breve Pigs On The Wing Pt.1 che fa da introduzione per poi lasciar campo libero alla migliore dell'album.
Precedentemente suonata la prima volta a Wembley ancora in stato embrionale, You Gotta Be Crazy, divenuta poi Dogs, come la conosciamo oggi. Testo iniziale e finale molto diversi dalla versione di Wembley e a mio parere, migliore. La suite ha un forte impatto sull'ascoltatore che quasi sicuramente sarà rimasto a bocca aperta in uno dei numerosi e virtuosi assoli di Gilmour (sfido chiunque a dire che non ha avuto brividi nell'assolo centrale). La prima parte è abbastanza movimentata e quì Gilmour è padrone assoluto,poi verso la metà viene lasciato il microfono a Waters,poi una lunga parte con batteria cadenzata e tanti effetti per poi riprendere il motivo iniziale.
La terza traccia è Pigs (Three different ones), forse la meno interessante dal punto di vista tecnico ma comunque godibile, qui si va più nel profondo di Waters dove denuncia le "maialate" dal punto di vista politico,dei politici britannici e ce n'è un pò anche per la Casa Bianca. Il brano si conclude con un epico assolo di Gilmour.
L'ultima mini suite è Sheep che parte con un suggestivo intro di piano elettrico di Wright per poi entrare un'evocativa linea di basso di Waters.Tutto il brano gioca sul binomio basso-tastiere e coinvolge per l'intera durata del brano. Da ricordare anche la parte dove le pecore si appellano in coro e dicono: Il signore è il mio pastore.
L'album si chiude con Pigs On The Wings Pt.2 che riprende i primo brano ,stessa musica, stesso pessimismo watersiano ma testo diverso, alcune frasi di signficato opposto a quelle della prima traccia.
Ora lascio la parola a voi
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