Le migliori suite del progressive (prendendola larga)
Inviato: 19/12/2014, 13:56
Ho visto diverse discussioni imperniate sul confronto tra suite (la pappa pronta contro gli echi, per esempio) ma non ho trovato un luogo dove - molto banalmente - stilare una classifica di quelle che, a giudizio personale, sono le migliori suite che quel periodo irripetibile ha sfornato. Prendetela pure larga: considerate, se vi va, chi il progressive l'ha solo sfiorato, chi suonava tutt'altro, chi avrebbe voluto e c'ha provato.
Questa le prime trenta posizioni della mia - difficoltosa - classifica:
1. Thick as a brick, Jethro Tull
2. Supper's ready, Genesis
3. The gates of delirium, Yes
4. Close to the edge, Yes
5. A plague of lighthouse keepers, Van der Graaf generator
6. Lady Fantasy, Camel
7. 2112, Rush
8. The fall of the House of Usher, The Alan Parsons Project
9. Baker street muse, Jethro Tull
10. Karn Evil 9, Emerson, Lake and Palmer
11. Grendel, Marillion
12. A passion play, Jethro Tull
13. Song of Scheherazade, Renaissance
14. Duel with the devil, Transatlantic
15. Il giardino del mago, Banco del mutuo soccorso
16. The remembering (High the memory), Yes
17. Echoes, Pink Floyd
18. Cygnus X-1, Rush
19. Shine on you crazy diamond, Pink Floyd
20. Tarkus, Emerson, Lake and Palmer
21. Valentyne suite, Colosseum
22. The ancient (Giants under the sun), Yes
23. Nimrodel/The procession/The white rider, Camel
24. Ritual (Nous sommes du soleil), Yes
25. The revealing science of God (Dance before the dawn), Yes
26. Parsifal, Pooh
27. Nine feet underground, Caravan
28. Salisbury, Uriah Heep
29. Tubular bells, Mike Oldfield
30. Ys, Balletto di bronzo
Sapete meglio di me cosa possa essere considerato suite e cosa no; ci sono brani che, benché dotati di un minimo di variabilità nella struttura, non penso possano essere considerate suite e che, a malincuore, devo lasciare fuori. Penso al capolavoro The musical box dei Genesis, alla stupenda Silently falling di Chris Squire o - ma in misura minore - alla Starless dei King Crimson.
C'è The snow goose dei Camel, che dovrei riascoltare meglio.
Vi è, infine, la splendida The turn of a friendly card dell'Alan Parsons Project: è a volte considerata una suite per la struttura ad anello, la forte unità tematica e la variabilità; ma non penso lo sia perché, de factu, si tratta di quattro brani (ottimi), uno dei quali diviso in due parti, messi in fila senza essere legati fisicamente. Lo tengo fuori; ma sarebbe dentro (e molto in alto).
Ho escluso album considerabili una suite unica senza di fatto esserlo (per esempio The dark side of the Moon dei Pink Floyd e Misplaced childhood dei Marillion).
Ho escluso anche alcune cose metal che adoro, per esempio The keeper of the seven keys e Halloween degli Helloween, o And then there was silence dei Blind guardian, anche perché relativamente recenti.
Questa le prime trenta posizioni della mia - difficoltosa - classifica:
1. Thick as a brick, Jethro Tull
2. Supper's ready, Genesis
3. The gates of delirium, Yes
4. Close to the edge, Yes
5. A plague of lighthouse keepers, Van der Graaf generator
6. Lady Fantasy, Camel
7. 2112, Rush
8. The fall of the House of Usher, The Alan Parsons Project
9. Baker street muse, Jethro Tull
10. Karn Evil 9, Emerson, Lake and Palmer
11. Grendel, Marillion
12. A passion play, Jethro Tull
13. Song of Scheherazade, Renaissance
14. Duel with the devil, Transatlantic
15. Il giardino del mago, Banco del mutuo soccorso
16. The remembering (High the memory), Yes
17. Echoes, Pink Floyd
18. Cygnus X-1, Rush
19. Shine on you crazy diamond, Pink Floyd
20. Tarkus, Emerson, Lake and Palmer
21. Valentyne suite, Colosseum
22. The ancient (Giants under the sun), Yes
23. Nimrodel/The procession/The white rider, Camel
24. Ritual (Nous sommes du soleil), Yes
25. The revealing science of God (Dance before the dawn), Yes
26. Parsifal, Pooh
27. Nine feet underground, Caravan
28. Salisbury, Uriah Heep
29. Tubular bells, Mike Oldfield
30. Ys, Balletto di bronzo
Sapete meglio di me cosa possa essere considerato suite e cosa no; ci sono brani che, benché dotati di un minimo di variabilità nella struttura, non penso possano essere considerate suite e che, a malincuore, devo lasciare fuori. Penso al capolavoro The musical box dei Genesis, alla stupenda Silently falling di Chris Squire o - ma in misura minore - alla Starless dei King Crimson.
C'è The snow goose dei Camel, che dovrei riascoltare meglio.
Vi è, infine, la splendida The turn of a friendly card dell'Alan Parsons Project: è a volte considerata una suite per la struttura ad anello, la forte unità tematica e la variabilità; ma non penso lo sia perché, de factu, si tratta di quattro brani (ottimi), uno dei quali diviso in due parti, messi in fila senza essere legati fisicamente. Lo tengo fuori; ma sarebbe dentro (e molto in alto).
Ho escluso album considerabili una suite unica senza di fatto esserlo (per esempio The dark side of the Moon dei Pink Floyd e Misplaced childhood dei Marillion).
Ho escluso anche alcune cose metal che adoro, per esempio The keeper of the seven keys e Halloween degli Helloween, o And then there was silence dei Blind guardian, anche perché relativamente recenti.