Let it Be: ce lo potevano risparmiare?

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twoofus
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Re: Let it Be: ce lo potevano risparmiare?

Messaggio da twoofus »

Watcher ha scritto: 27/02/2019, 10:42 L'ho messa sul traduttore di Google e me la traduce così:

I Dig a Pygmy, di Charles Hawtrey e dei Sordi Aids. Phase One, in cui Doris ottiene la sua avena!

Aaaah ...ecco! [happy]

:(
Allora non hai letto Let It Be, il concerto sul tetto e le sessioni della discordia, etcetera etcetera...
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twoofus
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Re: Let it Be: ce lo potevano risparmiare?

Messaggio da twoofus »

Watcher ha scritto: 27/02/2019, 10:42 L'ho messa sul traduttore di Google e me la traduce così:
I Dig a Pygmy, di Charles Hawtrey e dei Sordi Aids. Phase One, in cui Doris ottiene la sua avena!
Aaaah ...ecco! [happy]
:(
Ok, faccio un copia e incolla dal sopra citato libro LET IT BE, IL CONCERTO SUL TETTO E LE SESSIONI DELLA DISCORDIA, estratto pagina 248:
<Questa buffa frase, che risale al 21 gennaio, verrà piazzata
in apertura del disco, sul lato A prima che inizi Two Of Us.
è il primo giorno di lavoro alla Apple e Lennon, camicia a
righine, ha appena finito di ascoltare un playback di Dig A
Pony. Si siede e imbraccia la chitarra per iniziare la sessione,
mentre George, camicia rossa, è in piedi indaffarato
alla tastiera. Con l’aria semiseria, Lennon imposta la voce
come se fosse un presentatore radiofonico e annuncia: «I
Dig a Pygmy, by Charles Hawtrey and the Deaf Aids.
Phase One, in which Doris gets her oats! (Mi piace un pigmeo,
di Charles Hawtrey e gli Apparecchi Acustici; parte
prima, in cui Doris raggiunge il suo orgasmo)». Risate.
John si riferisce chiaramente alla sua canzone Dig A Pony,
che aveva appena ascoltato in cuffia, il cui titolo è storpiato
in Dig A Pigmy e trasformato in quello di una commedia
radiofonica fittizia, inventata lì per lì, sul tipo di quelle trasmesse
in Inghilterra negli anni della sua adolescenza. Con
il suo classico umorismo, la immagina interpretata da Charles
Hawtrey, cantante e attore di rivista famoso in quel periodo:
Hawtrey era gay, per cui la frase “Mi piace un
pigmeo” e il vecchio slang inglese (to get the oats), usato
per descrivere un tizio che fa l’amore e arriva all’orgasmo,
assume un significato molto chiaro. Il tocco in più alla Lennon:
il gruppo che accompagna Hawtrey si chiama “Gli
Apparecchi Acustici”!>
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Re: Let it Be: ce lo potevano risparmiare?

Messaggio da Watcher »

Sì, sì, l'avevo letto. Era per fare una battuta. [smile]
Sii te stesso; tutti gli altri sono già occupati. (Oscar Wilde)
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twoofus
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Re: Let it Be: ce lo potevano risparmiare?

Messaggio da twoofus »

Watcher ha scritto: 27/02/2019, 14:18 Sì, sì, l'avevo letto. Era per fare una battuta. [smile]
Ah ecco! :P
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Lorenzo Mentasti
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Re: Let it Be: ce lo potevano risparmiare?

Messaggio da Lorenzo Mentasti »

Difficile rispondere:
credo che nei Beatles tutto ciò che è stato pubblicato in quei magnifici 8 anni fosse necessario, proprio perché contribuì a creare il mito di una band, passata in pochissimo tempo dal beat adolescenziale e scioccherello attraverso il rock psichedelico fino a un Rock più duro e compatto negli ultimi anni, con testi molto variegati, dall'intimista al politico, all'esistenziale fino al mistico.
Ciò detto, tenuto conto del fatto che l'album "Let it be" è più che altro attribuibile a Phil Spector (mandato da Harrison e Lennon), penso che, stando alle reali intenzioni originali della band, e volendo immaginarmelo come un prodotto di qualità sopraffina che, pur essendo stato pensato prima, avrebbe potuto chiudere l'avventura accanto (e non parecchio indietro) a "Abbey Road", un EP+film limitato alle sole riprese del Rooftop Concert, contenente "Let it be", "Across the Universe", "The long and winding road", "I've got a feeling", "Don't let me down" e "Get back" sarebbe stato più che sufficiente. Insomma, un po' una cosa tipo "The magical mistery tour" nella versione inglese (che era, appunto, un EP di accompagnamento al film).
Ultima modifica di Lorenzo Mentasti il 19/11/2019, 10:40, modificato 1 volta in totale.
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aorlansky60
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Re: Let it Be: ce lo potevano risparmiare?

Messaggio da aorlansky60 »

Il problema principale di LET IT BE non è forse neanche quella marea di sessions originarie (oltre 50 ore di filmati e suoni) quanto invece il tempo impellente per l'urgenza della sua pubblicazione su disco, nel contesto di un periodo che vedeva il rapporto tra i "quattro" (e in particolare quelli di Paul versus John e George) ormai completamente deteriorato.

Se l'operazione fosse stata più ragionata, prendendosi tutto il tempo che occorreva, sarebbe venuto fuori un album più dignitoso e maggiormente in linea con lo standard della band (vale a dire un prodotto finale particolarmente curato da dare agli ascoltatori) perchè il potenziale della maggiorparte delle canzoni che conteneva (ad onor del vero più per opera di Paul che di John e di George) era ancora e quasi in linea con il passato.

Circa la gran fretta che fu data all'operazione "Spector" lo prova il fatto che il lavoro affidato alle cure del produttore americano venne architettato alle spalle di McCartney senza che questi sapesse assolutamente nulla del lavoro in corso d'opera, e questo si sa bene per volere di "chi"... (è noto che Paul ne venne a conoscenza solo quando il master era ultimato e pronto per la trasposizione su disco, quando gli fu proposto all'ascolto come tale; è altrettanto noto che egli tentò -da solo- di bloccarne la pubblicazione, invano).

Con la band unita, e con gli intenti e gli obiettivi comuni per tutti (come lo erano stati gli anni precedenti), soprattutto con un McCartney opportunamente sensibilizzato e non tenuto all'oscuro (dato che in quel periodo finale, Paul era indiscutibilmente il più produttivo) sarebbe venuta fuori un altra storia e un altro album.

Purtroppo col senno di poi è fin troppo facile fare simili considerazioni.
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Lorenzo Mentasti
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Re: Let it Be: ce lo potevano risparmiare?

Messaggio da Lorenzo Mentasti »

Diciamo che, se l'album può avere il suo perché (magari senza i pieni orchestrali di Spector e "Dig it"), il film si poteva risparmiare. Magari andava bene un corto con il Rooftop Concert ma le parti in studio (che non vanno da nessuna parte) e poi il concerto li trovo slegati, sembrano due filmini amatoriali montati uno dopo l'altro e dubito che l'intento originale fosse quello. Mi convince poco anche "Let it be...naked" del 2003. L'idea di recuperare il progetto iniziale va bene ma perché non chiamare allora il disco "Get back" (come doveva essere) ed evitare di aggiungere un secondo disco con false partenze di brani e chiacchiericcio di studio?
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