Allora giustifico il voto che ho dato a
Paul McCartney.
Premesso che: finiti i Beatles ho quasi praticamente chiuso con tutto ciò che poi li ha riguardati. Conosco molto poco delle loro produzioni solistiche successive. Ciò non toglie comunque che non mi sia fatto un’idea di quanto avevano fatto. Conosco abbastanza bene
McCartney, l’album “Faccio tutto da solo, tanto sono bravo!” ed in effetti bravino lo è, ma non abbastanza per renderlo ottimo ma solo un po’ sopra la media, non parliamo poi di capolavoro. McCartney aveva ancora qualcosa da dire, ma la mancanza di quella spalla che era Lennon si sente, eccome!
L’album ha comunque due autentiche perle che sono
Maybe I'm Amazed e soprattutto, per me,
Junk dalla lirica meravigliosa. Ho letto che fu scartata per il White Album. Proviamo ad immaginarla al posto di quell’insulto che è Bladibladà.
http://www.youtube.com/watch?v=fLWm-m6CuCY
Circa un mese fa ho voluto ascoltarmi (non lo conoscevo)
Red Rose Speedway. No, non ci siamo.
Doveva essere un doppio e per fortuna non lo è stato. Due tre brani carini dove si sente la sua impronta ma niente di più. All’interno la hit
My Love della quale devo ancora decidermi se sia un mini-capolavoro o un brano fin troppo melenso e mieloso.
Il successivo
Band on the Run invece sì, con la title track dall’impronta prog (perdonate l’azzardo) e la simpaticissima
Mr Vanderbilt dove il nostro Paul riesce ad estrarre da un tema semplice variazioni armoniche che rendono la canzone meno banale e più interessante.
E poi? Come ho detto prima conosco molto poco, solo qualche bella composizione negli anni seguenti quali
My Brave Face dallo stile beatlesiano primi anni sessanta che più beatlesiano non si può, canzone che non avrebbe sfigurato su Help!, o la folk-scozzese
Mull of Kintyre. Sicuramente ci sono altre chicche sparse qua che ora mi sfuggono nelle sostanziose produzioni successive ma mai un album da poter essere all’altezza di ciò che aveva fatto con i vecchi amici.
Se Paul ha reso meno per la mancanza di John come spalla, non si può dire altrettanto.
John Lennon non ha reso per nulla. Sarà che non ho mai sopportato la figura di Yoko Ono, la giapponese lì, che lo ha condizionato anche nel campo strettamente musicale, fatto sta che album solisti suoi mi sono stati completamente indifferenti. Figuratevi che anche
Imagine, considerato da moltissimi un capolavoro, non mi piace per niente. E vabbè, i gusti sono gusti. E chissà se non avesse fatto quella brutta fine, magari avrebbe divorziato e allora … chissà.
Del seno di poi son piene le fosse.
Di
George Harrison ricorderei soltanto il triplo
All Things Must Pass come già stato detto. Tutto il resto … mah, insomma … così così. Brani hit quali
My Sweet Lord, plagio o non plagio non mi esprimo, non mi sono, mai e poi mai, piaciuti.
E
Ringo? Mai stato un grandissimo batterista, mai stato un grandissimo cantante, mai stato un grandissimo compositore, mai stato una bellezza. L’unica cosa di grande che gli apparteneva (e che gli appartiene, immagino) come dice Hairless, è il naso.