Un'ingiustizia.
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Un'ingiustizia.
Come sapete, durante la registrazione del loro ultimo album e del film "Let it Be", i Beatles invitarono a suonare anche Billy Preston, il simpatico tastierista di colore
Ebbene, guardando il film, specialmente la parte finale col concerto sul tetto, noto che Billy non viene mai inquadrato, ma proprio nemmeno per sbaglio. Perchè? Problemi di copyright? Perchè era nero?
La cosa più fastidiosa è che per esempio in "Get Back" si sente questo bellissimo assolo di piano elettrico (molto blues... yeah ) ma di Billy non c'è traccia. Anzi, se non sapessi che c'era, mi verrebbe da pensare che George era andato nel 2010 con la macchina del tempo per comprarsi una chitarra midi per poterci suonare col suono del piano elettrico
Che ne pensate?
Ebbene, guardando il film, specialmente la parte finale col concerto sul tetto, noto che Billy non viene mai inquadrato, ma proprio nemmeno per sbaglio. Perchè? Problemi di copyright? Perchè era nero?
La cosa più fastidiosa è che per esempio in "Get Back" si sente questo bellissimo assolo di piano elettrico (molto blues... yeah ) ma di Billy non c'è traccia. Anzi, se non sapessi che c'era, mi verrebbe da pensare che George era andato nel 2010 con la macchina del tempo per comprarsi una chitarra midi per poterci suonare col suono del piano elettrico
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Re: Un'ingiustizia.
Io sinceramente non l'ho visto il video.. ma mi sembra davvero un'ingiustizia!! Hai ragione..
Re: Un'ingiustizia.
Non ho parole. Neanch'io ho visto il video di cui parli, ma la cosa mi indigna davvero. Anche perchè più che di copyright penso che sia stato un 'problema' di pelle, ed è ancora più ingiusto.
Secondo di New York: lasso di tempo che intercorre tra quando scatta il verde e il tassista dietro di voi comincia a suonarvi il clacson
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Re: Un'ingiustizia.
Non credo sia una questione di razzismo. Il punto è che i Beatles erano (e sono!!!) delle star planetarie, e giustamente il film era fatto da loro e su di loro. Il pur bravo Billy Preston era solo un "ospite".
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Re: Un'ingiustizia.
Sono d’accordo con Hairless
Penso che il razzismo non c’entri proprio nulla. Non so chi fosse il responsabile “dell’immagine” dei Beatles in quel periodo (Phil Spector?); senz’altro costui avrà dato indicazioni al cameraman a non filmare il bravo Billy Preston per non dare l’impressione che ai Beatles si fosse aggiunto un quinto componente fisso.
Preston, appartenente alla “scuderia” Apple, fu solo un ospite in quell’occasione, proprio come ha detto Hairless. Collaborò più avanti in studio con John, George e forse Ringo nei loro lavori solisti.
Penso che il razzismo non c’entri proprio nulla. Non so chi fosse il responsabile “dell’immagine” dei Beatles in quel periodo (Phil Spector?); senz’altro costui avrà dato indicazioni al cameraman a non filmare il bravo Billy Preston per non dare l’impressione che ai Beatles si fosse aggiunto un quinto componente fisso.
Preston, appartenente alla “scuderia” Apple, fu solo un ospite in quell’occasione, proprio come ha detto Hairless. Collaborò più avanti in studio con John, George e forse Ringo nei loro lavori solisti.
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Re: Un'ingiustizia.
eh,sì...concordo pienamente con tutti voi.Non ci sarebbe niente da dire,se non che avete ragione punto fisso
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Re: Un'ingiustizia.
Posseggo una copia DVD [non ufficiale ovviamente, dato che McCartney ha sempre posto il veto] di Let It Be (il film) in cui Billy Preston è inquadrato almeno una volta -peraltro in una sequenza piuttosto intensa- quando provano la "The long and winding road" di Paul (non ancora caduta ovviamente sotto le attenzioni di Phil Spector) in una versione davvero molto molto bella; confermo che nel "Rooftop Concert" Preston è praticamente ignorato -anche se presente- dalle inquadrature, ma non penso sia dovuto a questioni "pseudo razziste" anche se paradossalmente una delle canzoni del film ("Get back" ndr) affronta proprio questo tema (in modo più o meno serio) nel testo... Peraltro, l'Inghilterra del tempo era abituata a comunità "non British" nel proprio territorio, dato che insieme alla Francia, in relazione al suo passato di potenza Coloniale, vantava già le comunità extra-europee più numerose d'Europa entro i propri confini.Harold Barrel ha scritto: ↑19/12/2010, 17:29 Come sapete, durante la registrazione del loro ultimo album e del film "Let it Be", i Beatles invitarono a suonare anche Billy Preston, il simpatico tastierista di colore
Ebbene, guardando il film, specialmente la parte finale col concerto sul tetto, noto che Billy non viene mai inquadrato,
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Re: Un'ingiustizia.
Gli Stones lo mettevano addirittura nei promo video.
Grande Billy insieme a Nicky Hopkins il tastierista sessionman per eccellenza.
- aorlansky60
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Re: Un'ingiustizia.
WOW
Billy Preston (organo) e Nicky Hopkins (pianoforte) insieme
non riesco ad immaginare niente di meglio
se poi ci aggiungi Jagger & Richards e gli STONES, spettacolo assicurato!
Billy Preston (organo) e Nicky Hopkins (pianoforte) insieme
non riesco ad immaginare niente di meglio
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Re: Un'ingiustizia.
Mi permetto di inserire un estratto dal libro LET IT BE, in cui si parla di GET BACK, che qui calza perfettamente:aorlansky60 ha scritto: ↑13/02/2019, 16:20 ...ma non penso sia dovuto a questioni "pseudo razziste" anche se paradossalmente una delle canzoni del film ("Get back" ndr) affronta proprio questo tema (in modo più o meno serio) nel testo... Peraltro, l'Inghilterra del tempo era abituata a comunità "non British" nel proprio territorio, dato che insieme alla Francia, in relazione al suo passato di potenza Coloniale, vantava già le comunità extra-europee più numerose d'Europa entro i propri confini.
<Prima di giungere alla forma che tutto il mondo avrebbe conosciuto, il brano aveva avuto una
lunga e complessa gestazione a sfondo politico: derivava direttamente da una dedica polemica di McCartney indirizzata all’esponente del Partito Conservatore inglese Enoch Powell, dopo alcune dichiarazioni razziste sulla situazione degli immigrati in Inghilterra.
Nel gennaio del 1968 si era avuto un grande arrivo di rifugiati indiani e pakistani, grazie alla legge che consentiva l’ingresso senza permesso di lavoro dei cittadini dei cinquantadue stati che facevano parte del Commonwealth, ossia le nazioni che in passato erano appartenute all’impero britannico. Durante un comizio, rimasto famoso come il discorso dei fiumi di sangue, Powell aveva dichiarato che proseguendo di questo passo il lavoro per gli inglesi sarebbe drasticamente diminuito, per cui prevedeva l’insorgere di rivolte cruente, guerre civili e fiumi di sangue. Fioccarono le accuse di razzismo e il leader del Partito Conservatore, Edward Heath, chiese le sue dimissioni. In uno dei suoi rarissimi slanci politici, considerato anche che si era nel cruciale Sessantotto, McCartney aveva abbozzato una serie di improvvisazioni con testi e titoli molto espliciti, porzioni di brani di volta in volta indicati come Commonwealth Song, Get Off – White Power, No Pakistanis, Enoch Powell, Negro In Reserve e Get Back e tutti avevano lo stesso tema. Anche se è certo che l’autore non avesse nessuna intenzione di pubblicarli, questi brani di natura politica vennero tutti eseguiti durante la prima settimana delle nuove sedute di registrazioni.
Il succo dei loro testi, tutti abbastanza simili, si può riassumere così: 'Tornate a casa, disse Enoch Powell agli immigranti, a noi inglesi non piacciono i pakistani che ci tolgono il lavoro, tornate nelle vostre case nel Commonwealth. Ma Heath rispose a Enoch Powell: vattene tu, o qui cadranno delle teste'. A sdrammatizzare il tenore di queste parole c’erano i frequenti ed esilaranti interventi di Lennon. Una demenziale versione di Get Off / White Power (Andate via / Potere ai bianchi) eseguita il 9 gennaio sotto forma di una lunga jam session spinta al limite con la chitarra solista predominante, è passata alla storia per i botta e risposta di John e Paul: 'Commonwealth? Sì? Potere ai bianchi! Sì! Andate via! Potere ai bianchi! Malcolm X, via! Cassius Clay, via! James Brown, perché non vai via! Judy Garland, vai via! (Lennon: perché non lo metti in un toast?). Wilson Pickett, via! Gerald Navarro… e chi è? Richard Nixon, via! Clark Kent! Clark Kent? Winston Churchill, Betty Grable, Malcolm Evans… John Lennon! John Lennon? Non ti piace? Yeah! Il Commonwealth è troppo comune per me!'. Solo successivamente sarebbero apparsi i personaggi poi diventati protagonisti della versione definitiva di Get Back (la Jo-Jo che veniva da Tucson e Loretta, probabilmente un gay che 'pensava di essere donna e invece era un uomo').>
....
<Dal canto suo, Lennon si dirà convinto che, quando provavano Get Back, Paul fissava Yoko ogni volta che cantava il titolo, che in questo contesto poteva essere interpretato con un esplicito Vattene via, torna da dove sei venuta... Affermazioni che lasciano capire il tipo di atmosfera che si stava creando a quell’epoca tra i Beatles.>
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Re: Un'ingiustizia.
@ Twoofus
Si, quel mese di GEN 1969 passato prima nei Twickenham Studios a provare, poi a Savile Row a cercare di rifinire il lavoro, testimoniano adeguatamente il nuovo tipo di rapporto interpersonale (per nulla idilliaco) che era subentrato tra i 4 Beatles e non solo, perchè inevitabilmente si ripercuoteva all'esterno di loro stessi verso i più vicini collaboratori; in realtà come ben saprai, twoofus, i primi screzi iniziarono l'estate precedente del '68 quando si ritrovarono negli studi EMI a registrare le canzoni per il WHITE ALBUM : ricordo testimonianze sia di George Martin che di Geoff Emerick (il sound engineer che in prima persona curava le registrazioni dei Beatles dal 1966, a diretto contatto con il produttore) quest'ultimo dal suo libro "Here, There and Everywhere: My Life Recording the Music of THE BEATLES" esprimere ricordi piuttosto sofferti nel descrivere i carichi di tensione da lui provati, per quanto riguarda diversi episodi avvenuti in alcune giornate di quell'estate, in una di queste Geoff Emerick disse all'interfono "che non ne poteva più" aggiungendo ai 4 presenti nello studio "di cercarsi qualcun altro per il proseguo del lavoro" e se ne andò... ora non ricordo -forse mi puoi aiutare tu- se poi in seguito ritornò a finire le sessions per il WHITE ALBUM o se invece George Martin dovette chiamare qualcun altro al suo posto per terminare il lavoro...
Si, quel mese di GEN 1969 passato prima nei Twickenham Studios a provare, poi a Savile Row a cercare di rifinire il lavoro, testimoniano adeguatamente il nuovo tipo di rapporto interpersonale (per nulla idilliaco) che era subentrato tra i 4 Beatles e non solo, perchè inevitabilmente si ripercuoteva all'esterno di loro stessi verso i più vicini collaboratori; in realtà come ben saprai, twoofus, i primi screzi iniziarono l'estate precedente del '68 quando si ritrovarono negli studi EMI a registrare le canzoni per il WHITE ALBUM : ricordo testimonianze sia di George Martin che di Geoff Emerick (il sound engineer che in prima persona curava le registrazioni dei Beatles dal 1966, a diretto contatto con il produttore) quest'ultimo dal suo libro "Here, There and Everywhere: My Life Recording the Music of THE BEATLES" esprimere ricordi piuttosto sofferti nel descrivere i carichi di tensione da lui provati, per quanto riguarda diversi episodi avvenuti in alcune giornate di quell'estate, in una di queste Geoff Emerick disse all'interfono "che non ne poteva più" aggiungendo ai 4 presenti nello studio "di cercarsi qualcun altro per il proseguo del lavoro" e se ne andò... ora non ricordo -forse mi puoi aiutare tu- se poi in seguito ritornò a finire le sessions per il WHITE ALBUM o se invece George Martin dovette chiamare qualcun altro al suo posto per terminare il lavoro...
Ultima modifica di aorlansky60 il 14/02/2019, 12:09, modificato 1 volta in totale.
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Re: Un'ingiustizia.
Secondo me alcuni screzi apparvero già durante l'idea filmica del MMT. Soprattutto da parte di un sempre più insofferente Harrison.
Tornando a Preston direi che rimane sempre un grande al clavinet e organo, più che al piano.
Tornando a Preston direi che rimane sempre un grande al clavinet e organo, più che al piano.
Re: Un'ingiustizia.
Nello stesso libro "Here there and everywhere" si legge che a metà luglio, durante l'incisione di Cry Baby Cry, i nervi di Paul erano a fior di pelle e una sua brutta risposta provocò l'abbandono di Emerick. E che su richiesta dello stesso Paul, il tecnico sarebbe tornato per la produzione di Abbey Road.aorlansky60 ha scritto: ↑14/02/2019, 12:06 in una di queste Geoff Emerick disse all'interfono "che non ne poteva più" aggiungendo ai 4 presenti nello studio "di cercarsi qualcun altro per il proseguo del lavoro" e se ne andò... ora non ricordo -forse mi puoi aiutare tu- se poi in seguito ritornò a finire le sessions per il WHITE ALBUM o se invece George Martin dovette chiamare qualcun altro al suo posto per terminare il lavoro...
Peraltro il libro di Emerick a me non è piaciuto molto, in quanto chiaramente pendente da una parte (per sua stessa ammissione).
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Re: Un'ingiustizia.
Quale parte?
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Re: Un'ingiustizia.
La parte mancina.
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Re: Un'ingiustizia.
"la parte mancina"... un indizio inequivocabile...
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Re: Un'ingiustizia.
Vi dirò di più. Non sono il solo a pensarla così.
Ecco un paio di stralci delle recensioni al libro di Geoff Emerick. Le ho tradotte dall'inglese ovviamente:
"Sono molto deluso, e ho letto la stessa cosa anche altrove. Emerick marchia Lennon come un individuo pungente e sarcastico sempre strafatto; St.Macca qui è colui che non sbaglia mai; Harrison è tuttalpiù un chitarrista mediocre (volendo essere buoni), mentre Ringo è etichettato come un deficiente in eterna gratitudine. Emerick è noiosamente ripetitivo e sbrigativo. Inoltre, il libro non è privo di errori - per esempio: Brian Epstein non è morto a 37 anni, ma a 32. Poi, come fa Emerick a ricordare perfino le espressioni del viso e i dettagli di un veloce scambio di battute avvenuto 50 anni prima? Ma davvero Blackbird fu registrata nel cortile di Abbey Road? Fatico a prendere seriamente questo libro!".
Ma il parere che più conta è quello di Ken Scott, ingegnere di Abbey Road, che ha detto testualmente:
"Da quando è uscito questo libro si è avuta una specie di sommossa da parte di fans e di ex impiegati e dipendenti della EMI, i quali sono rimasti scioccati da ciò che Emerick ha scritto. Sono pervenute lettere da tutto il mondo con cui si evidenziavano oltre 100 errori grossolani riscontrati nel libro. Senza parlare della vergognosa campagna del libro contro George Harrison: un attacco continuo! Io, come secondo ingegnere di Abbey Road, ero lì e ho presenziato a più sessioni dei Beatles di quante ne avesse presenziate Geoff, e non ho mai visto nè ascoltato nessuno dei problemi di cui lui parla costantemente. Purtroppo, George non è in grado di difendersi oggi, ma credo di conoscere quale sarebbe stata la sua reazione. Io sono disgustato, perchè questo libro non è accurato, dice bugie e non merita di essere acquistato. E' esplicitamente dannoso per la reputazione di molte persone, tra cui George Harrison, George Martin, John Lennon, Chris Thomas, Ringo Starr, Phil McDonald, e la lista potrebbe continuare. Si salva solo Paul McCartney, l'unico ad aver assunto Geoff Emerick dopo lo scioglimento dei Beatles".
Ecco un paio di stralci delle recensioni al libro di Geoff Emerick. Le ho tradotte dall'inglese ovviamente:
"Sono molto deluso, e ho letto la stessa cosa anche altrove. Emerick marchia Lennon come un individuo pungente e sarcastico sempre strafatto; St.Macca qui è colui che non sbaglia mai; Harrison è tuttalpiù un chitarrista mediocre (volendo essere buoni), mentre Ringo è etichettato come un deficiente in eterna gratitudine. Emerick è noiosamente ripetitivo e sbrigativo. Inoltre, il libro non è privo di errori - per esempio: Brian Epstein non è morto a 37 anni, ma a 32. Poi, come fa Emerick a ricordare perfino le espressioni del viso e i dettagli di un veloce scambio di battute avvenuto 50 anni prima? Ma davvero Blackbird fu registrata nel cortile di Abbey Road? Fatico a prendere seriamente questo libro!".
Ma il parere che più conta è quello di Ken Scott, ingegnere di Abbey Road, che ha detto testualmente:
"Da quando è uscito questo libro si è avuta una specie di sommossa da parte di fans e di ex impiegati e dipendenti della EMI, i quali sono rimasti scioccati da ciò che Emerick ha scritto. Sono pervenute lettere da tutto il mondo con cui si evidenziavano oltre 100 errori grossolani riscontrati nel libro. Senza parlare della vergognosa campagna del libro contro George Harrison: un attacco continuo! Io, come secondo ingegnere di Abbey Road, ero lì e ho presenziato a più sessioni dei Beatles di quante ne avesse presenziate Geoff, e non ho mai visto nè ascoltato nessuno dei problemi di cui lui parla costantemente. Purtroppo, George non è in grado di difendersi oggi, ma credo di conoscere quale sarebbe stata la sua reazione. Io sono disgustato, perchè questo libro non è accurato, dice bugie e non merita di essere acquistato. E' esplicitamente dannoso per la reputazione di molte persone, tra cui George Harrison, George Martin, John Lennon, Chris Thomas, Ringo Starr, Phil McDonald, e la lista potrebbe continuare. Si salva solo Paul McCartney, l'unico ad aver assunto Geoff Emerick dopo lo scioglimento dei Beatles".
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Re: Un'ingiustizia.
nella mia bibliografia BEATLES posseggo il libro di Emerick; lo presi perchè ritenevo che da uno come lui (che è stato così vicino ai Beatles in certi momenti particolari come le sessions in studio), potessero emergere dei dettagli importanti non riportati dal altri; invece non conoscevo la fama negativa che la pubblicazione ha accumulato nel tempo; in effetti twoofus dice il giusto quando osserva che è rimasto molto amico di Paul, infatti questi lo ha chiamato più volte a curare suoi lavori post Beatles. Evidentemente, come tutti gli esseri umani e relativi rapporti personali, anche Emerick non era esente dalle SIMPATIE ed ANTIPATIE PERSONALI, evidentemente andava più d'accodo con Paul che con gli altri tre, anche se questo non giustifica, come detto da Ken Scott, i suoi continui attacchi nei confronti di George Harrison che era peraltro una persona molto gentile, questo detto e riconosciuto da tutti quelli che l'hanno conosciuto ...
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Re: Un'ingiustizia.
Esiste anche una outtake dei Rolling Stones DRIFT AWAY del 1974 dove suonano assieme Hopkins : Piano e Preston : 0Organo molto gidibile, non sarebbe stata male su IORR.
- aorlansky60
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Re: Un'ingiustizia.
comunque ritornando all'origine del thread qui riguardante Billy Preston, è da sottolineare che fu un caso -più che una scelta unanime da parte "dei quattro"- a vederlo come un musicista esterno invitato alle sessions di "Get-Back", un privilegio di cui godettero pochissimi altri (E.Clapton e N.Hopkins, escludendo naturalmente tutti gli orchestrali di musica classica che trovarono ingaggio a più riprese nella storia del quartetto), è noto infatti che (per parole dello stesso protagonista) G.Harrison era sempre più frustrato e avvilito per il clima di tensione che regnava tra i quattro in quella occasione, un giorno di quel Gennaio 69 incontrò per caso Billy Preston per le vie di Londra e gli venne l'idea fulminea di portarlo e presentarlo agli altri, con l'intenzione di stemperare il clima, e la cosa funzionò a meraviglia, a quanto pare.
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