L'ho visto ieri, concordo con la bella analisi de Il Mago
Secondo il mio parere Ron Howard e' stato bravo a mettere al centro di tutto loro, la loro splendida musica, cercando tuttavia di trasportare, in una sorta di salto temporale, l'atmosfera e la follia di tutto cio' che circondava questi quattro ragazzi giovanissimi alle generazioni del 21 secolo. Mi e' rimasta intanto la certezza, se ce ne fosse il bisogno, della superba bravura dei Beatles, e poi la grande ironia e autoironia, troppo forti!
Mi sono piaciute anche le interviste, mai supponenti o stucchevoli, ma sapientemente inserite nella storia, diciamo, del loro percorso. Molto d'accordo anche con Elvis Costello, il quale rimarcava l'incredibile intonazione vocale dei quattro, in un'epoca in cui non c'erano le diavolerie che si usano oggi; se si tiene conto delle urla del pubblico, delle casse che rimbombavano, delle acustiche pessime dei teatri o , peggio, degli stadi, e degli altoparlanti che diffondevano la musica. . una situazione che oggi, lui diceva, farebbe paura a qualsiasi professionista. Loro, invece, impeccabili nei cori e nel canto.
Se proprio devo trovare una pecca, dico che tutto il film e' incentrato sull'avventura americana del gruppo, coincidente con la sua Storia, dunque la segregazione razziale nel sud, oppure l'attentato a Kennedy etc. . poco spazio all'Europa, ma, forse, era l'obiettivo di Howard, forse voleva omaggiare i Beatles dal punto di vista americano.
p.s. cioe', ma Lennon, troppo simpatico! Davanti a 65.000 persone che dice " Ora facciamo questo pezzo che fa parte del. . .( si gira verso i compagni) .. di quale disco fa parte? Quarto? ( poi si rigira verso il pubblico). . si, il quarto o il terzo, non ricordo, sapete, io non l'ho comprato". . ha ha!