La Top 5 progressive del mago di Floz

[Il mago di Floz]

Dunque: come mio solito, un paio di necessarie premesse. Innanzi tutto il regolamento: dopo qualche discussione di troppo per le ballate, stavolta voglio evitare "compromessi" (avevo chiesto ad Hairless Heart se, visto che molti dei brani che ho preso in considerazione durano dieci minuti o poco più, rinunciando alle suite più lunghe avessi potuto inserirne tre invece di due, ma ne farò a meno). Eviterò altresì di inserire un brano eccellente dei Kansas, perché in fondo questi ultimi non sono un gruppo sostanzialmente progressive; di contro, il brano in quinta posizione è di una formazione che, almeno inizialmente e per qualche anno, ha percorso con convinzione i territori di questo genere, quindi ho deciso di includerlo.
Infine, le esclusioni; ho deciso di non inserire le grandi suite del progressive - inutile girarci intorno, una mia reale classifica progressive non potrebbe prescindere da cene pronte, porte del delirio, ottusi-come-un-mattone e guardiani di faro. Qualcuno le posterà; ma, non dovesse farlo, pazienza: in ogni caso non mi andava di lasciare fuori altre cose. Peraltro, ho deciso inoltre di escludere questi gruppi in generale, perché una soluzione di ripiego non sarebbe la mia prima scelta: in altre parole, largo alle seconde linee.
Con un'eccezione per un gruppo che, in un certo senso, è tra i paradigmi del progressive stesso - ma se ne riparlerà più avanti.

Per cominciare, forse un po' a sorpresa, un tuffo in Italia, pescando uno dei tre brani che vanno a comporre undici - perché il resto dell'album, in fondo, è contorno - dei più meravigliosi minuti del progressive.
Composto dall'onnipresente Luis Bacalov, il Concerto grosso dei New Trolls è uno dei migliori esempi di fusione tra band e orchestra: nulla suona artificioso; il suono delle due parti è, viceversa, complementare. Un evocativo verso di Shakespeare ripetuto più volte fa il resto. Cinque minuti scarsi di irripetuta magia.


Quinto rango
2° tempo: Adagio (Shadows), New Trolls (1971)

[theNemesis]

A mio parere, un brano che poteva essere sviluppato in modo più organico e interessante. Non mi convincono le voci e le loro melodie.
New Trolls: voto 6

[2Old2Rock2Young2Die]

Credo che la scelta del Concerto Barocco sia stata la carta vincente dei New Trolls, che sono riusciti dove altri gruppi, più rinomati (leggi Deep Purple), avevano fallito. Anche la scelta di affidarsi ai versi del Bardo è stata giusta. Classico del prog italiano. VOTO 8,5

[Mick Channon]

La mano di Bakalov si sente,sembra la colonna sonora di una scena madre in un film drammatico . La commistione orchestra e rock non mi fa impazzire.Mezzo voto in piu` per la chitarra di Nico Di Palo.voto 7

[Lamia]

Un adagio 'prestato' al prog direi . Diciamo che è troppo onnipresente la mano di Bacalov , quindi il voto si abbassa un attimo perché non propriamente composto dai New Trolls. Voto 7 .

[Watcher]

Sono d'accordo con Lamia. Voto 7 all'arrangiamento.

[MrMuschiato]

Oggi sono in vena di voti (medio) alti, 7,5 anche ai New Trolls.

[roberto63]

Le cose evidenziate dagli amici del forum sono assolutamente pertinenti.
C'è molta malinconia al limite del dramma. Potrebbe persino essere adatto a commentare la scena di un poliziottesco di Fernando Di Leo dei primi anni '70.
Di Palo è una meraviglia e, in fondo, questo tentativo di coniugare la scrittura orchestrale e l'energia del rock è riuscito e regge bene l'usura del tempo.
Shadows: 7,5.

[rim67]

L'album contiene (secondo me) brani migliori.
Voto: 7

[Mick Channon]

Le cose evidenziate dagli amici del forum sono assolutamente pertinenti.
C'è molta malinconia al limite del dramma. Potrebbe persino essere adatto a commentare la scena di un poliziottesco di Fernando Di Leo dei primi anni '70.
Di .

Grande citazione per Di Leo

[reallytongues]

non ho ancora deciso se la parte orchestrale è un punto a favore o meno
debbo riascoltare ancora...

[Scardy in Exile]

un bel 7 ai New Trolls, brano malinconico dove l'orchestra non risulta mai pomposa

[Hairless Heart]

Confermo, fa molto colonna sonora. Dev'essere appena morto il protagonista.
Voto 6,5.

[reallytongues]

ha molta forza questo pezzo
voto 8

[Il mago di Floz]

Ho detto niente Yes; ma qualcosa che ha a che fare con loro c'è eccome. Nel 1975 i cinque membri del gruppo decisero di pubblicare un album solista a testa: alcuni di questi sono piuttosto belli, uno è un quasi capolavoro. Quello di Chris Squire.

FIsh out of water è un disco di progressive potente e arioso al tempo stesso, che lo spilungone impreziosisce con il suo basso, la sua (bella) voce e con un po' di amici e colleghi - tra cui Bruford, Moraz, Mel Collins e Jimmy Hastings.

Questo proposto è il lungo, splendido brano che chiude il primo lato.


Quarto rango
Silently falling, Chris Squire (1975)

[Mick Channon]

Bel brano,piacevole sorpresa,bella parte centrale strumentale voto 7.5

[Hairless Heart]

la sua (bella) voce

Già. Familiare, pure, solo da qui mi sono reso conto di quanto lui abbia sempre cantato in abbondanza nei dischi degli Yes.

[MrMuschiato]

7

[Lamia]

Carina ma, per ovvi motivi, e' yessiana fino al midollo. Insomma, pur riconoscendo la grande professionalita' e bravura di tutti, per me 6.

[Watcher]

Mi ha piacio parecchio.
Voto 8