Non ho seguito particolari criteri. Ho dato retta soprattutto (non esclusivamente!) ai miei ascolti adolescenziali di gruppi che in qualche modo alla metà degli anni '70 pur essendo per lo più nella fase declinante erano per la maggior parte ancora presenti sulla scena rock.
Naturalmente ho ripescato ciò che ritengo di maggior spessore e qualità nell'ambito delle rispettive carriere.
La 5° posizione va ai Grand Funk Railroad, letteralmente Grande Paura della Ferrovia come le tribù indiane chiamavano i "cavalli d'acciaio" che sfrecciavano numerosi e possenti nelle loro praterie.
Nati come trio intorno alla figura di Mark Farner, cantante e chitarrista, si segnalarono per la scarsa attitudine a pretese virtuosistiche, puntando tutto sull'impatto frontale che veniva fornito dalla chitarra stridente di Farner e dalla sua acuta voce selvaggia, dal micidiale basso di Mel Schacher e dalla batteria devastante di Don Brewer.
Il brano, Please Don’t Worry , tratto dal secondo album intitolato semplicemente Grand Funk, pubblicato sul finire del 1969, è scritto da Brewer che si mette in evidenza con alcuni vigorosi break percussivi in un fitto dialogo con il basso e il poderoso solismo del leader.
), ma non mi pare che si possa parlare di blues neppure pesante che so Since I've been loving you degli Zep, secondo i tipici canoni di riferimento. Insomma in questo pezzo, come in gran parte della loro produzione, i GFR hanno ben poco a vedere se non nulla con il mondo blues revival bianco dei Kooper, Bloomfield, Canned Heat, Butterfield Blues Band, Siegel Schwall Band ecc...
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).
Non conoscevo questo lato hard degli HP. Brano molto piacevole, gli do un bel 8.