TOP 10 SONGS (le preferite di Watcher)

[Watcher]

Sono un po' indietro.

Ti mancano i Traffic.

[Hairless Heart]

FROM THE BEGINNING - EMERSON, LAKE & PALMER
Non l'avessi riascoltata, e avessi dato il voto a memoria, non sarei andato oltre il 6, condizionato dal mio amore mai sbocciato per gli EL&P. Ma l'ho ascoltata e con molto piacere, il brano tutto sommato è semplice ma d'effetto, diciamo pure da 8.
Piccola nota: Lake non fa una pennata uguale all'altra, dà l'impressione di non essere completamente a suo agio all'acustica....

[reallytongues]

FROM THE BEGINNING - EMERSON, LAKE & PALMER
Non l'avessi riascoltata, e avessi dato il voto a memoria, non sarei andato oltre il 6, condizionato dal mio amore mai sbocciato per gli EL&P. Ma l'ho ascoltata e con molto piacere, il brano tutto sommato è semplice ma d'effetto, diciamo pure da 8.

Mi sono sempre piaciuti nei brani dolci e d'effetto tipo "Lucky Man", anche perchè risalta la bellissima voce di Lake e comunque in brani più brevi tipo l'incredibile "KNIFE EDGE" che mi fa sempre impazzire.

Piccola nota: Lake non fa una pennata uguale all'altra, dà l'impressione di non essere completamente a suo agio all'acustica....

è vero!! però è bravissimo nell'arpeggio...

[Harold Barrel]

Che brontolone che sei! Siamo mica qua a fare le targhe alterne ai Traffic?

THE LOW SPARKS OF HIGH HEELED BOYS - TRAFFIC
Voto 9....!
Posso dirlo? Mi ha entusiasmato. Un brano molto riuscito: undici minuti non sono poi così facili da gestire. L'alternanza di parti cantate e parti strumentali, se azzeccata, è la chiave proprio per le lunghe suite. In questo caso è tutto così ben amalgamato che non vi è neppure una nota fuori posto.

[Watcher]

QUINTO POSTO
EAT THAT QUESTION - FRANK ZAPPA

Il brano in questione (ma che bel gioco di parole!) appartiene a The Grand Wazoo (1972), terzo album della cosiddetta trilogia jazz dopo Hot Rats e Waka Jawaka. Qui un bel uso di tempi dispari, negli assoli, ma anche dei classici 4/4 per dare un’impronta più rock. Un’improvvisazione iniziale con il piano Fender introduce al tema principale del brano. A seguire un lungo assolo, mai noioso per i frequenti cambi di tempo, sempre con il piano elettrico. E poi c’è lui, lo zio Frank with his guitar!
A titolo di curiosità: George Duke alle keyboards e Aynsley Dunbar alla batteria. Non so se mi spiego.
Coraggio Hairless, sono solo 6:47 minuti.



Mi accorgo solo ora, dopo 40 anni, che sulla copertina del vinile (penso anche del CD) non compare il nome di Frank Zappa. E nell'etichetta interna il nome The Mothers

[reallytongues]

Gran brano, non ho album di Zappa dopo "Hot Rats" e devo sicuramente recuperare...
Fusion di qualità eccelsa, assolo chitarristico davvero riuscito, un Zappa sicuramente ispiratissimo questo!
Voto: 8

[MrMuschiato]

Frank Zappa - Eat that Question

Gran pezzo che non ricordavo, non mi piace molto il groove di batteria sui piatti, son troppo presenti e rovinano il tutto, per il resto, come detto, gran pezzo.

VOTO 7,5

[Progknight94]

Elp 7

Zappa 7

[Hairless Heart]

un Zappa sicuramente ispiratissimo questo

Non so cosa recitino i credits, ma ho l'impressione che l'apporto del tastierista George Duke vada oltre la mera esecuzione.
Per giudicare come si deve un pezzo come questo, bisognerebbe non solo ascoltarlo ripetutamente (non solo due volte come ho fatto io) ma anche essere ben addentrato nella discografia di Zappa, cosa che mi è ben lontana. Sono molto indeciso sul voto, facciamo 7,5. Almeno mezzo voto si deve alla parte di piano elettrico.

[Watcher]

All selections composed & arranged by Frank Zappa.
Questo c’è scritto in terza di copertina. Sicuramente l’assolo di piano è frutto della fantasia di G.Duke. Zappa lasciava sempre spazio alla creatività dei suoi musicisti, ma i temi e gli arrangiamenti erano suoi senza possibilità di equivoci.

Per giudicare come si deve un pezzo come questo, bisognerebbe non solo ascoltarlo ripetutamente (non solo due volte come ho fatto io) ma anche essere ben addentrato nella discografia di Zappa, cosa che mi è ben lontana.

Non penso serva essere addentrati nella discografia di Zappa: il pezzo va preso per quello che è. Dal punto di vista della costruzione musicale Eat That question è abbastanza "semplice": tema-assolo-assolo-chiusura con il tema iniziale. Il tema è decisamente rock e potrebbe essere eseguito soltanto dall'elettrica senza sfigurare; la parte centrale è divisa tra un assolo decisamente jazz (quello di Duke al piano) ed uno molto rock (quello di Zappa con il wah wah riverberato). La grandezza di Zappa, secondo me, è quella di riuscire ad unire, e senza infastidire, due generi senza necessariamente fonderli. Non la chiamerei fusion.

[Harold Barrel]

Chiamiamola come vogliamo, anche Fusion: rimangono comunque una composizione e un arrangiamento con i fiocchi.
Ottima scelta, sono molto curioso per le prossime posizioni.
Il mio voto è 9. Ottimi, oltre alla chitarra elettrica di Frank, l'apporto dei piano rhodes e della batteria di A. Dunbar (si sente proprio che è lui).

[Mick Channon]

Zappa nella prima metà degli anni 70 non sbagliava un colpo,grande brano, voto 9

[Watcher]

QUARTA POSIZIONE
NOTHING IS EASY - JETHRO TULL

La miglior canzone del miglior album dei migliori Jethro Tull. A mio parere ovviamente.
La perfetta transizione tra il genere blues del primo album (This Was) e quel genere che li ha contraddistinti negli anni successivi (da Aqualung in poi) passando per Benefit. Questo è Stand Up.
Qualcosa di più l’ho detto qui:
http://vintagerockforum.altervista.org/ ... f=30&t=296



Vi assicuro che sentita dal vivo è da brividi!

[Hairless Heart]

Toh, questi mi pare di conoscerli!
Ma quanto pesta, "zio Clivio" Bunker? E delle linee di basso di Glenn Cornick, ne vogliamo parlare?
Come voto mi fermo ad un misero 9,5. Solo perchè il pezzo, pur strepitoso, non sta nella mia personale top10 tulliana.

[Mick Channon]

Un'altro splendido brano,concordo su tutto quello che ha scritto Watcher sulla canzone e l'album.Voto:8.5

[reallytongues]

Il brano è molto bello, possiede una forza e un dinamismo che oggi è merce rara, debbo però confessarvi che è da un bel pezzo che considero i Tull tra le grandi band progressive che mi suonano più datate e limitate.
Forse perchè non sono mai stai completamente prog?
Hanno abbracciato molti generi con un loro stile, ma non sono stati capaci di innovarsi nel tempo.
Nel primo periodo la loro proposta ha scombussolato la scena inglese, ma poi nei dischi successivi si sono adeguati alle soluzioni musicali in voga nel periodo.
Sempre pensato che il miglior album sia Benefit in perfetto e sublime equilbrio tra folk e bluesrock e "With You There to Help Me" il loro capolavoro.

VOTO Tull: 7

[Hairless Heart]

Forse perchè non sono mai stai completamente prog?

Ammesso che lo siano mai stati, ciò è successo in due album, le due suites, e solo sporadicamente in altri (Aqualung e Minstrel in the gallery, principalmente). In Stand up e in Benefit, due album strepitosi, di prog non ve n'è praticamente traccia.
A proposito di Nothing is easy, è un pezzo piuttosto inusuale perchè propone direttamente su disco le tipiche soluzioni che in genere si tengono per le esecuzioni live (vedi tutta la parte finale). Ed infatti in concerto credo sia sempre stata proposta nella stessa maniera, proprio perchè non c'era bisogno di aggiungere alcunché.

[reallytongues]

Ma infatti i Tull hanno la sfortuna (secondo me) di essere inseriti per comodità nel filone progressive, quando lo sono stati solo in parte e per di più in dischi (sempre secondo me) non i migliori del loro repertorio.
I Tull sono l'unico gruppo che può essere definto sia padre del progressive (non sono prog i primi album? io direi che sono album blues e folk progressivi) che figlio...

[Watcher]

Hanno abbracciato molti generi con un loro stile, ma non sono stati capaci di innovarsi nel tempo.

Dopo l'esordio blues, personalizzato anche questo, Stand Up è stato un album unico nel suo genere. Direi che sicuramente hanno creato un loro stile, ma abbracciato molti generi non mi sembra. "Capaci di innovarsi nel tempo", mah! ... Chi ci è riuscito secondo te? Gli unici che mi vengono in mente sono i Beatles 2, una parabola ascendente per fantasia e coraggio. I primi quattro album dei JT sono uno diverso dall'altro per impostazione, poi dopo Thick As A Brick le grandi idee sono mancate: qualche tentativo (fallito) di "modernizzazione" come d'altronde è stato fatto da tutte le formazioni rock dell'epoca, con risultati nella maggioranza dei casi, sconfortanti.

[reallytongues]

beh si lo stile Jethro Tull è inconfondibile ! non dicevo che hanno cambiato genere ma che la loro musica ne miscela vari (blues, jazz, folk,hardrock),
Riguardo alla loro capacità di innovarsi: io credo che Genesis e King Crimson si sono espressi meglio nel corso degli anni, cambiando e evolvendo il loro suono molto più che i Tull