Gli album live

[Hairless Heart]

Come da sondaggio: come considerate i dischi dal vivo?
E, domanda ulteriore: quali sono secondo voi i dischi live più importanti, non a livello assoluto ma in relazione alla discografia di quella determinata band?

[mozo]

Sicuramente Made in Japan dei Deep Purple brilla di luce propia all'interno della discografia della band. Probabilmente rappresenta perfino il loro apice su LP. Anche perché i Purple gli ho sempre considerati una band che dal vivo esprimeva il suo massimo potenziale; i loro brani, che mi piacciono già molto in studio, li preferisco tutti in versione live.

[reallytongues]

Ho votato "fondamentali"...
Credo che sia doveroso da parte degli artisti pubblicare un bel live per coinvolgere anche chi non può partecipare all'esibizione. Anche la pubblicazione video è un importante documento.
Bello è anche confrontare versioni studio con resa live:
non sempre il risultato è all'altezza e intendo in entrambi i casi.
Molti gruppi non riuscivano a esprimere in studio l'energia da palco, così altri dal vivo erano piuttosto incerti.
Un gruppo come i Beatles per esempio è grave che non abbia un live ufficiale....

[Hairless Heart]

Un gruppo come i Beatles per esempio è grave che non abbia un live ufficiale....

Un live semi-ufficiale, uscito credo solo in vinile, c'è: The Beatles at the Hollywood Bowl, resoconto sonoro di due concerti, 23 agosto '64 e 29 agosto '65.
Ma... hai presente cos'erano i concerti dei Beatles? Hai presente che si esibivano in stadi con un'amplificazione di wattaggio minore di quella che adesso usiamo in una birreria 8 metri X 12? Un live ufficiale che avesse una sonorità "fedele" dovrebbe contenere 10 tracce di....urla isteriche di ragazze!

[reallytongues]

Un gruppo come i Beatles per esempio è grave che non abbia un live ufficiale....

Un live semi-ufficiale, uscito credo solo in vinile, c'è: The Beatles at the Hollywood Bowl, resoconto sonoro di due concerti, 23 agosto '64 e 29 agosto '65.
Ma... hai presente cos'erano i concerti dei Beatles? Hai presente che si esibivano in stadi con un'amplificazione di wattaggio minore di quella che adesso usiamo in una birreria 8 metri X 12? Un live ufficiale che avesse una sonorità "fedele" dovrebbe contenere 10 tracce di....urla isteriche di ragazze!

OK, ma tipo dal 67 in avanti potevano fare un live ben fatto, magari a porte chiuse, come il Live at Leeds degli Who.

[prog91]

Secondo me può essere considerato un live ufficiale dei Beatles il famoso concerto on the Rooftop, almeno il missaggio è molto semplice e non mi sembra che ci siano sovraincisioni.

[Watcher]

Il live degli Who era chitarra-basso-batteria ma i Beatles facevano altra musica in quel periodo. Penso che un Sgt. Pepper sarebbe improponibile anche con le strumentazioni odierne. Un loro live ai tempi di Rubber Soul sarebbe stato gradito, magari in uno stadio, ma a porte chiuse però.

I dischi dal vivo sono interessanti solo per particolari band, solo per quelle che riescono ad esprimersi al meglio in queste situazioni. Il Live at Leeds degli Who, citato prima, ne è un esempio, Jimi Hendrix (Isle of Wight, Hendrix in the West), i Cream (Live Cream I e II, metà Goodbye) oppure i Grateful Dead (vero, Rtongues? ), i vari Rory Gallagher e simili, soprattutto per band che suonano rock di derivazione blues dove c’è la possibilità di dilatare i brani con lunghe improvvisazioni.
Per il progressive di stampo genesisiano il discorso è diverso. I brani di un Genesis Live ad esempio si discostano di poco rispetto a quello che era stato fatto in studio e quindi rimane ininfluente a mio parere. Una delle poche eccezioni rimangono i Gentle Giant con il loro Playing the Fool. Fenomeni anche dal vivo, riuscivano a riprodurre alla perfezione quegli intrecci strumentali e vocali che li caratterizzavano, ma non solo, riarrangiavano lì al momento le loro canzoni con strumenti diversi da quelli che avevano utilizzato in studio, tutto con una apparente facilità disarmante. Ma credetemi: i Gentle Giant erano di un altro pianeta.

Se ascoltare un disco live significa: avere una qualità audio appena sufficiente, sentire gli schiamazzi del pubblico, fischi, applausi e cose varie e qualche imprecisione o peggio qualche stecca di chi ci suona, preferisco personalmente farne a meno.

Tornando al sondaggio ho votato ‘fondamentali …’ ma avrei aggiunto “ …solo per alcune band”

[reallytongues]

Secondo me può essere considerato un live ufficiale dei Beatles il famoso concerto on the Rooftop, almeno il missaggio è molto semplice e non mi sembra che ci siano sovraincisioni.

vero!
infatti gli album post Pepper sono assolutamente riproducibili dal vivo, avvrebbero dimostrato come i Beatles se la cavavano gran bene live..

[Watcher]

Eccolo il Rooftop Concert, c'è anche Umberto Smaila alla batteria.

[Hairless Heart]

Forti, gli Apple Pies. Di solito si dedicano principalmente ai primi anni della produzione beatlesiana.
Tornando a poppa, ho votato per la terza opzione, cioè mi interessano i live quando contengono pezzi inediti o rivisitati. Quoto Watcher a proposito di Genesis live, buono come compilation ma inutile per chi possiede i dischi da studio.
Proprio per questo motivo i live che preferisco sono Made in Japan dei Deep Purple e Live in USA della P.F.M.
Made in Japan ridefinisce gli standard di quasi tutte le canzoni principali dei Purple, c'è poco da fare: Smoke on the water è quella live, anche per radio nel 90% dei casi si sente quella, non parliamo poi di Highway star o Strange kind of woman.
Nel live della PFM i pezzi sono ancora più arricchiti rispetto alle versioni originali, penso a Celebration o Alta loma 5 till 9.
Ci sarebbe anche il live (anzi i due live) De Andrè/PFM, ma li il discorso è un po' diverso.

[Progknight94]

Per me non sono affatto importanti, a meno che non siano COMPLETAMENTE differenti dalle tracce studio o contengano inediti decenti.

Tipo Vital.

[Watcher]

Tipo ????!!!

[Hairless Heart]

Vital dei Van der Graaf generator, vero? Ce l'ho anche, ma l'ho ascoltato una volta e non mi ricordo com'è.

[Progknight94]

E' PUNKISSIMO

[Harold Barrel]

Non credo che i dischi live siano fondamentali per la discografia di una band.
Certo è che per quanto riguarda alcuni gruppi possono essere interessanti: c'è chi sul palco si scostava anche anche in modo radicale dalle incisioni in studio.

[Progknight94]

Non riesco a votare!

[mimmo il meccanico]

Ho votato "fondamentali" non tanto perchè considero fondamentale l'album live in se, ma considero fondamentale la dimensione live. Cioè una band in fondo può anche non pubblicare alcun live ufficiale, ma se comunque vi sono in giro bootleg che ne testimoniano la grandezza dal vivo, o riesco ad assitere di persona al concerto, per me è importante perchè considero quello "on stage" un banco di prova che una vera rock band deve essere in grado di superare a pieni voti, altrimenti sarà sempre una mezza band, magari una mezza grandissima band, ma non una band perfetta. Però il disco live in fondo è un formato commerciale, e non sempre basta avere una grande live band per ottenere un bel disco dal vivo, conta molto anche il contorno, tecnici del suono, qualità della registrazione, acustica del posto, scelte in sede di montaggio ecc ecc. Quel che voglio dire è che a un certo punto il compito del musicista in senso stretto finisce, e inizia quello del suo entourage.
Detto questo sicuramente gli album live mi piaciono molto, sarà per la maggior spontaneità, perchè suonano più sinceri, perchè si sente a volte un'energia che in studio stenta a venir fuori, sarà per il feeling che si stabilisce col pubblico, non so, ma sicuramente ci sono tutta una serie di caratteristiche del disco dal vivo che mi hanno sempre affascinato. Metto i miei dieci preferiti, una top ten, anche se ovviamente, come per tutte le volte che faccio classifiche già so che il giorno dopo avrò cambiato idea su qualcosa, comunque

Rory Gallagher: ''Irish Tour''
Jimi Hendrix: ''Live at Winterland''
Led Zeppelin: ''BBC Sessions''
Neil Young & crazy horse: ''Weld''
Allman Brothers: ''At Fillmore East''
Grand Funk Railroad: ''Live Album''
Deep Purple: ''Made in Japan''
The Who: ''Live at Leeds''
Ufo: ''Strangers in the Night''
Lynyrd Skynyrd: ''One More From The Road''

[mimmo il meccanico]

Riguardo ai Beatles comunque spezzerei una lancia in loro favore per il semplice fatto che l'importanza del disco live iniziò a farsi sentire quando ormai loro erano a fine carriera, quindi non credo ci sia troppo da stupirsi che manchino live ufficiali all'altezza. Fu intorno al 1969, 1970 con album come Live Dead, Live at Leeds, Get Yer Ya-yas Out, Band Of Gypsys, o Absolutely Live dei Doors, che il disco live iniziò a guadagnarsi una sua ben precisa collocazione. E quindi di lì in avanti andarono migliorando anche le amplificazioni dei concerti, le tecniche di registrazione ecc. Solo che ormai i Beatles si erano sciolti.

[mimmo il meccanico]

Sicuramente Made in Japan dei Deep Purple brilla di luce propia all'interno della discografia della band. Probabilmente rappresenta perfino il loro apice su LP. Anche perché i Purple gli ho sempre considerati una band che dal vivo esprimeva il suo massimo potenziale; i loro brani, che mi piacciono già molto in studio, li preferisco tutti in versione live.

Beh Made In Japan fu la consacrazione del doppio lp live. Già gli Allman Brothers col loro monumentale At Fillmore East avevano dimostrato quanto fosse suggestivo racchiudere un intero concerto o quasi fra i solchi di ben quattro facciate viniliche, ma poi i Deep Purple diedero la botta definitiva, e il doppio live divenne di fatto uno dei prodotti tipici degli anni settanta. Epocale, indubbiamente.

[reallytongues]

Jimi Hendrix: ''Live at Winterland''

Bellissimo. In questo live (io ho un doppio lp dall'ottima resa sonora) Hendrix fa cose pazzesche con una lucidissima cattiveria sonica non sempre da lui raggiunta.
Fondamentale anche il live in Monterey (magari in versione dvd) e la bbc session (o live in london 67 come è anche chiamato).
Notevoli anche:
-John Mayall "Turning Point"
-Canned Heat "Live Topanga Corral"
-"Live" degli 801 di Phil Manzanera
-"June 1, 1974" accreditato a Kevin Ayers, John Cale, Nico, Robert Wyatt (ma c'è pure Mike Oldfield e l'immenso chitarrista Ollie Halsall dei Patto)