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Re: Migliori batteristi

Inviato: 17/11/2011, 16:34
da Ocrame
Solo 12??? :o quando non basta mai! :twisted:

Re: Migliori batteristi

Inviato: 18/11/2011, 15:52
da Progressive-Sax
Serve solo essere bravi. Bill Bruford col rullante e due piatti ti sbalordisce lo stesso. [smile]

Re: Migliori batteristi

Inviato: 18/11/2011, 17:53
da Ocrame
Ah si si concordo in pieno! E non solo lui.

Re: Migliori batteristi

Inviato: 14/12/2011, 17:41
da Sibly
Inutile stare a dichiarare il mio amore per Bonzo, ma Keith Moon non se lo fila nessuno? :)

Re: Migliori batteristi

Inviato: 14/12/2011, 18:13
da Watcher
Ciao Sibly, benvenuta.
Qui nel forum abbiamo un certo Tommy, whoiano che più whoiano non si può. Sicuramente se lo fila lui. ;) [smile]

Re: Migliori batteristi

Inviato: 14/12/2011, 20:22
da tommy63
Scusate ho veramente poco tempo,ma appena posso del rullo umano moon ve ne parlerò mooolto volentieri.

Re: Migliori batteristi

Inviato: 15/12/2011, 22:09
da Ocrame
Altro fuori completo, ma grandissimo!! Se non altro per la fantasia!!

Re: Migliori batteristi

Inviato: 15/12/2011, 22:44
da Hairless Heart
Rullante e rollante

Re: Migliori batteristi

Inviato: 19/12/2011, 23:22
da tommy63
Allora di k.Moon, morto ricordiamolo a 32 anni,si conoscono certamente le sue follie:camere di albergo distrutte con esplosivi vari,party all'insegna del "tutto di più"ed altre follie che facevano parte della sua personalità disturbata (borderline diremmo oggi)ma Moon è stato anche un grande batterista,non dotato certo di una tecnica sopraffina (lui suonava solo nelle prove e concerti, mai da solo) eppure dotato di un drumming potente,esplosivo ed originale e grazie anche a queste sue caratteristiche il sound degli Who è diventato leggenda. Voglio farvi leggere questo articolo tratto da Drum Club che sintetizza in maniera ottimale il batterista Keith Moon: Keith Moon è passato alla storia per il suo stile unico ed indisciplinato, manifestazione della sua personalità deviata e non di tecnica batteristica. Un drumming istintivo, del tutto mancante di chiarezza e coesione, eppure esplosivo, energico e soprattutto inimitabile. Tanto che, dopo la sua scomparsa, neppure Kenny Jones, Simon Phillips e Zak Starkey (il figlio di Ringo Starr) riusciranno a rimpiazzarlo compiutamente.

Nella sua follia, è un incredibile precursore: già sul finire degli anni ’60, Keith inaugura la mania dei drum set customizzati e personalizzati, pieni di piatti e tamburi. Adotta la doppia cassa per ripicca nei confronti di un batterista che, in tournèe, esibisce un kit più grande del suo. Abolisce del tutto l’utilizzo dell’hi-hat (fatta eccezione per le registrazioni in studio) e, dal vivo, lo rimpiazza con un crash. Ogni cosa eseguita da Moon è rivolta al fine di divertire ed intrattenere: dal vivo cattura l’attenzione su di sé e, come un abile alchimista, trasforma la sua incontenibile energia in ottima musica. Suona in piedi, gira le bacchette nelle mani e le lancia in aria, oppure si piega all’indietro sul seggiolino fino a novanta gradi, ancorandosi con le gambe alle casse. I concerti degli Who sono il suo show personale. Il suo volto è una smorfia continua: linguacce, occhi sbarrati, espressioni da pazzo scatenato. E poi…entra in apnea e parte in uno di quei suoi irripetibili e continui rulli orchestrali. Nessuno sa ancora come riuscisse a suonare timpani, piatti, tom e rullante in un solo passaggio.

Quando, a metà degli anni settanta, Zak, il figlio di Ringo, gli chiede indicazioni su come suonare un tipico ed elaborato fill “alla Keith Moon” sul suo piccolo set con soli due tom, Keith rispose regalando al ragazzo uno dei suoi immensi drum set con mille tamburi, dicendo: “Suonali tutti in un passaggio e vedrai”. Zak Starkey ricorda così il suo eccezionale maestro: “Era assolutamente a corto di tecnica e suonava completamente ad orecchio. Non sapeva cosa fosse un paradiddle, ma quando era in forma lasciava tutti a bocca aperta. Normalmente devi prima conoscere le regole per poi poterle infrangere. Bhè, non credo che Keith abbia mai imparato le regole, ma continuava a farle a pezzi”.

Ricorda John Entwistle, bassista degli Who recentemente scomparso: “Keith non teneva il tempo particolarmente bene” - osservando come, suonando il basso accompagnato da lui - “dovessi spesso stabilire una media tra quel che suonava con la cassa e quello che faceva sul resto del kit per comprendere il suo tempo. Se si sentiva depresso le canzoni suonavano lente, se era eccitato le canzoni erano velocissime”. “Era eccezionale” - conclude Entwistle - “ma credo che lo sarebbe stato ancora di più se solo si fosse seduto dietro ai tamburi ed avesse dato più corda al suo talento. Ma lui non ha mai provato a chiedersi perché fosse così bravo. Era solo un batterista naturale”.

C’è una lezione che i batteristi possono assimilare dai vari aspetti della vita di Keith Moon? Possiamo forse azzardare un “elogio alla follia”, una lode alla travolgente carica di entusiasmo e talento che in Moon prendeva il sopravvento sulla tecnica e sulla disciplina. In un’era di drum machines, metodi didattici, batterie campionate e session man con caratteristiche seriali, la speranza è che qualche giovane drummer possa raccogliere anche solo un briciolo della sua eredità e, a distanza di quarant’anni, dimostri l’attitudine e la pazzia necessarie ad infrangere tutte le regole. Ancora una volta, nel nome di Keith Moon.
Tratto da Drum Club, dicembre 2004

Re: Migliori batteristi

Inviato: 20/12/2011, 15:40
da reallytongues
Bell'intervento.
L'unico che si può avvicinare a Moon, sia per l'approccio tutto fantasia e sregolatezza, sia per l'impeto della marea sonora che sprigiona è Robert Wyatt dei Soft Machine. Ricordando poi che dal vivo cantava anche..

Re: Migliori batteristi

Inviato: 05/04/2013, 14:11
da roberto63
Tralasciando i batteristi jazz veri e propri (Max Roach, Buddy Rich, Elvin Jones, Art Blakey, Billy Higgins ecc...), benché alcuni di quelli che citerò abbiano suonato in contesti jazz e fusion, in ordine sparso una top ten:

Bill Bruford, Michael Shrieve, Jon Hiseman, Ginger Baker, Danny Seraphine, Mike Giles, Phil Collins, Robert Wyatt, Mitch Mitchell, Pip Pyle.

Re: Migliori batteristi

Inviato: 05/04/2013, 15:30
da MrMuschiato
Ian Paice.

[approve]

Re: Migliori batteristi

Inviato: 26/11/2018, 13:37
da Bott1956


RISHAD SHAFI
dei Gunesh Ensemble

Re: Migliori batteristi

Inviato: 26/11/2018, 17:06
da Lamia
SI, indubbiamente e’ bravo , mi riferisco all’ultimo video postato, pero’ non lo trovo cosi fuoriclasse come alcuni nomi di grido che hanno fatto la storia.

Lo vedo piu’ come batterista e percussionista, stile De PIscopo, bravissimo nulla da dire pure lui!


Re: Migliori batteristi

Inviato: 26/11/2018, 20:26
da Mick Channon
In questo topic non è stato citato ma a me Billy Cobham garba parecchio [exc]


Re: Migliori batteristi

Inviato: 26/11/2018, 20:46
da Littlewing
Per quanto mi riguarda
Il migliore in assoluto ritengo sia Buddy Rich
Batterista Jazz che ha influenzato anche molti batteristi Rock



E se parliamo di batteristi Rock influenzati per loro stessa ammissione da Buddy Rich non posso fare altro che citare il mio preferito
John Henry ''Bonzo'' Bonham


Re: Migliori batteristi

Inviato: 27/11/2018, 18:25
da theNemesis
Per me, i migliori in ambito rock e fusion sono:

Phil Collins
Ian Paice
Bill Bruford
Billy Cobham
Mike Portnoy

In ordine sparso, perchè ognuno di loro è l'eccellenza in qualcosa e un poco meno in altro.
Sarebbe divertente "costruire" un batterista top dei top miscelando le caratteristiche di questi 5... [smile]