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Re: The Vintage Rock Forum Band

Inviato: 05/01/2016, 18:08
da MrMuschiato
Scardy in Exile ha scritto: Pronostico: Gillan licenziato un giorno dopo la firma del contratto per l'incisione dell'album! :lol: :lol: :lol:
Probabilmente se ne andrebbe di sua volontà, conoscendolo! [smile] Però non direi che Gillan fosse così 'limitato', ricordo il Concerto for Group and Orchestra, dove fece una grande performance in territorio non suo!

Re: The Vintage Rock Forum Band

Inviato: 06/01/2016, 2:43
da Carlo Maria
Scardy in Exile ha scritto:
Pronostico: Gillan licenziato un giorno dopo la firma del contratto per l'incisione dell'album! :lol: :lol: :lol:
Ma come! Tanto vale prendere Blackmore alla chitarra, allora, se dobbiamo licenziare Gillan ogni volta che ci gira! [smile]

Re: The Vintage Rock Forum Band

Inviato: 07/01/2016, 16:24
da reallytongues
secondo me se andrebbero Bruford e Squire perchè gli altri tre inizierebbero subito a suonare blues

Re: The Vintage Rock Forum Band

Inviato: 07/01/2016, 16:41
da theNemesis
Ecco, si, Really ha toccato proprio il tasto giusto.
I 3/5 sono di estrazione essenzialmente blues/rock, mentre Bruford e Squire non ce li vedo proprio con quel genere...

Re: The Vintage Rock Forum Band

Inviato: 07/01/2016, 20:04
da Scardy in Exile
vero anche questo...anzi, forse forse andrebbe via anche Lord :D

Re: The Vintage Rock Forum Band

Inviato: 08/01/2016, 10:35
da Watcher
Se avevo dei dubbi nel credere Jimi Hendrix un artista chiuso nella sua musica e poco incline ad esplorare nuove strade musicali, questi sono stati fugati da quanto ho letto in questi giorni.
(Per la cronaca, Eddie Kramer fu il produttore di Jimi Hendrix).

Da una intervista del 1994 riportata dalla rivista Classic Rock (edizione speciale 50 Grandi Chitarristi).


[…] Kramer ed Hendrix hanno lavorato assieme sino agli ultimi mesi della vita di Jimi. Il 1970, l’anno della sua morte, ha visto Jimi suonare spesso on the road con il Cry of Love Tour per pagare gli enormi debiti che aveva accumulato durante la costruzione degli Electric Lady. Questo periodo della sua vita era visto da alcuni come un caos totale e da altri come la rinascita della Fenice, teoria parzialmente sostenuta anche da Kramer. “Credo che fosse un insieme delle due. Da un lato era stufo del manager Mike Jeffrey e voleva cambiarlo, tanto che aveva parlato con Chas poco prima di morire per tornare a lavorare assieme. Al tempo stesso, se esaminate quello che aveva fatto sui brani di “Cry of Love” – oggi disponibili sul CD “First Rays of the New Rising Sun” – sentite una chiarezza, una forza e una direzione ben precisi, a testimonianza della sua visione ben determinata. Credo volesse espandere la sua musica verso orizzonti decisamente nuovi. Il mio riprodurre la sua musica con elementi sinfonici, oggi, mi aiuta a spiegare quel suo pensiero. Sto incidendo dodici suoi pezzi con sezioni ritmiche differenti. Ad esempio, Eric Schenkman degli Spin Doctors ha fatto due pezzi con Dave Abbruzzese che stava con i Pearl Jam; ci suona anche Billy Cox (bassista di Hendrix, ndt). Due pezzi li fa Steve Vai, una Joe Satriani, Chaka Kahn ne canta una, Cory Glover un’altra, poi c’è Vernon Reid. Poi c’è l’”Electric Ladyland Suite” che è un medley di cinque brani uniti per un’orchestra, anche se non so ancora chi ci suonerà. Vorrei Stewart Copeland, Andy Summers, Branford Marsalis e gente così. Una volta finite, andremo in Inghilterra e ci metteremo sopra l’orchestra, ma è tutto basato sulla musica di Jimi, sui suoi accordi, sulle sue melodie, così quando ascolti “Spanish Castle Magic” hai il gruppo al centro e l’orchestra che porta il peso, il riempimento. So che è quello che voleva fare Jimi, ne abbiamo parlato alcune volte e sono rimasto affascinato quando sono andato da lui a vedere quanti dischi di musica classica aveva. Lui era come una spugna e percepiva la musica su una scala molto più grande. Se fosse sopravvissuto sarebbe diventato ancora più grande di quanto non lo sia ora la sua memoria: sono certo avrebbe scritto grandi capolavori sinfonici. Avrebbe sicuramente incorporato il jazz, avrebbe prodotto del jazz rock sinfonico… credo avrebbe anticipato la fusion, ma ormai chi può dirlo”.
Il lavoro di Kramer sarebbe uscito come “In From the Storm – Music of Jimi Hendrix”, ma non è l’unica volta che Jimi viene interpretato da un’orchestra.
Ho sentito il lavoro fatto da Gil Evans, che era interessante, ma poi ho ascoltato quella roba dei Kronos Quartet che ritengo decisamente terribile. Per interpretare Hendrix, devi essere sulla sua lunghezza d’onda di quello che lui suonava. Lo smembri e poi dai parti diverse a diversi membri dell’orchestra: un braccio a te, una gamba a lui…
Anche con l’interpretazione di Kramer dell’uomo e dell’artista, possiamo solo indovinare cosa avrebbe fatto Hendrix se fosse stato ancora vivo. “In From the Storm” offre una buona visuale alla sua eredità, ma il miglior modo per apprezzare la bellezza e la maestosità della sua musica è mettersi ad ascoltare con attenzione i dischi originali: le risposte a qualsiasi domanda e ipotesi sono seppellite in quei venerati solchi sempiterni. […]