Hairless Heart ha scritto:Finisco un attimo di "sistemare" Carlo Maria.....
Carlo Maria ha scritto:
È vero che i Beatles imitavano, attingevano da altri complessi dell'epoca e precedenti, ma questo francamente è ingiusto: tutti hanno attinto dai contemporanei, in quel calderone ribollente di idee che sono stati i tardi Sessanta. E tanti hanno davvero preso ispirazione dai Beatles, in effetti, ma più perché erano i più noti esponenti,
Beh, i Beatles erano e sono i più famosi, non gli unici famosi. Se un musicista conosce un minimo di storia della musica, ha di che attingere finché vuole senza bisogno di "ricorrere" ai Beatles. Volendo.
Si, i Beatles imitavano, al limite del plagio a volte, ma nella stessa misura in cui lo fanno tutti, compresi Zappa e tutti gli altri artisti così tanto ben considerati dallo Scaruffi.
Hair, questo però è argomento piuttosto simile alla levata di scudi criticata da Roberto nell'ultimo post.
Provo a spiegarmi: 1) nella parte che quoti non sto criticando i Beatles, ma li sto assolvendo da una critica di Scaruffi, precisando per primo che tutti hanno imitato i contemporanei. Ed è anche naturale che sia così: tutti si influenzano reciprocamente, in un sistema chiuso-mondo. Le nuove sonorità che emergevano in un disco venivano codificate da altri e magari delineate. Un esempio possono essere i Deep Purple: In Rock è il disco comunemente definito come l'incipit dell'hard rock vero e proprio, ma nessuno confuta che i DP abbiano attinto dagli Zep per il suono, è informazione ormai comune. Gli Zep facevano un hard blues/rock che i DP hanno imitato e smussato, creando un suono in parte diverso e poi divenuto canone imitato da mille altri (con varianti a loro volta innovative o personali). Così avveniva anche pochi anni prima, ai tempi dei Beatles. Il fatto che Zappa (madò... certo che però tu vai a pescare proprio il meglio, dai...) abbia attinto dai suoi contemporanei non è in discussione ed è alla fine argomento debole che non serve a giustificare laddove alla fine ho detto lo stesso, no?
I Beatles non erano gli unici famosi... e chi lo dice? E infatti non è che centinaia di artisti citano solo i Beatles. Riportano decine di gruppi, magari. Il punto che osservavo e che ritengo tuttora valido nonostante la tua replica, è che molti gruppi che hanno riportato i Beatles come fonte di ispirazione, hanno citato loro perché erano i più famosi a far quella musica lì... ma non perché fossero i primi (non trovo abbiano mai innovato: al massimo seguito con acume alcune mode, checché se ne dica) e se avessero potuto andare alla radice delle influenze che avevano avuto un peso, avrebbero dovuto ringraziare più altri. Il punto è anche un altro: la fama ha un peso sull'influenza. E una fama enorme, ha un peso enorme.
Carlo Maria ha scritto:
Musicisti mediocri? Beh, francamente sì..... tuttavia non sono certo musicisti paragonabili a quelli che li hanno succeduti di lì a 5 anni.
Può darsi, ma questo quanta importanza ha in soldoni? Quanta gente sa suonare come un dio in terra ma non lascia traccia alcuna nella storia della musica? E inoltre, forse che gli Stones e soprattutto i Pink Floyd sono così superiori tecnicamente ai Beatles? Non mi pare proprio.
Anche questa, Hair, la considero una levata di scudi, non te la prendere, perché adatti il mio post alle tue necessità di replica. Io ho anche detto, nel mezzo della parte che riporti, "Su quest'affermazione bisogna intendersi, però: sono frutto delle menti dei Fab4 una serie di motivetti che sono rimasti nonostante il passaggio dei decenni (con buona pace della convinzione scaruffiana che il tempo li seppellirà)". Riconosco, cioè, con correttezza penso, che i Beatles hanno avuto i loro meriti. Attesto semplicemente un dato di fatto: erano musicisti mediocri. Attui, inoltre, un artifizio retorico piuttosto comune, quando dici che anche gli Stones e i Pink Floyd erano mediocri. Si tratta dello stesso artifizio che usano in migliaia quando si parla di argomenti nazional popolari come il calcio o la politica: "Non è vero che la Juve ha barato... e poi anche l'Inter ha barato, ma non è stata punita perché aveva Moretti e la Telecom dietro e ha nascosto le intercettazioni", ok, ma ciò non assolve la Juve per aver barato
; "Non è vero che il Politico X ha rubato... e poi rubano tutti", discutibile, ma magari anche vero in parte... ma ciò non assolve il politico X da aver rubato.
Spero di aver chiarito quanto io intenda: ora parliamo di Beatles e della scheda scaruffiana. Se poi ci spostiamo a parlare dei Rolling
o dei Floyd, tratteremo di loro. Tanta gente che aveva capacità esecutiva eccezionale non ha la brillantezza compositiva dei Fab4. Indubbio. Ciò non toglie che i Beatles erano assai scarsini. La parte alla fine fondamentale della tua replica è la frase iniziale, cioè la domanda quanto possa valere in soldoni questo. Per me conta, per te molto meno. Qui si entra parzialmente nel terreno dei gusti personali perché diamo un peso differente alla cosa. Io però attestavo solo che come affermazione scaruffiana fosse corretta, NON che fosse determinante.
Carlo Maria ha scritto:Sgt. Pepper non è neanche tra i miei 10 album dell'anno di grazia 1967, ed è considerato da molti il disco più bello o più importante di sempre: sono sciocchezze anche queste, mi si perdoni.
Questa è una tua considerazione personale, legittima, ma se per molti quel disco è lo spartiacque della storia del rock, un motivo ci sarà.... ah giusto, la campagna pubblicitaria di Epstein!
(il quale, parentesi, è morto un paio di mesi dopo l'uscita del disco: ha fatto proprio un bel lavoro)
Questa invece parzialmente te l'accolgo, perché è evidente che i miei gusti personali influiscano sulla mia classifica: naturalmente non sono dio che comunica dieci nomi e quelli devono essere per il 1967!
Scusa quindi se l'affermazione possa esserti risultata forzosa.
Se te l'accolgo solo in parte, però, è perché due componenti del discorso vanno comunque rimarcate: 1) il fatto che "per molti quel disco sia uno spartiacque" non attesta il valore superiore del disco beatlesiano: è anche qui un discorso di gusti. Al massimo di gusti maggioritari in contrasto con una posizione minoritaria mia, ma sempre gusti sono; 2) per me, al netto dei gusti, vi sono componenti di anticipazione che premiano la psichedelia presente in altri dischi e ci sono componenti di innovazione che vanno a elevare dischi usciti anche qualche mese dopo quello dei 4 di Liverpool. Per fare dei nomi, parliamo di dischi come Are You Experienced?, The Velvet Underground and Nico, Piper At the gates of dawn, Disraeli Gears, The Doors, Surrealistic Pillow e After Bathing at Baxter's. E ho citato solo quelli coerenti col titolo beatlesiano, perché altrimenti ci sarebbe anche un album cantautoriale memorabile come l'esordio di Leonard Cohen che ha pochi rivali nella storia della musica, se vogliamo esulare dal contesto psichedelico. Forse esprimo un giudizio personale? In parte sì, ma cogli certo su quali basi possa supportare il mio punto di vista.
Carlo Maria ha scritto:
quando nel 1965 smisero di fare live i fan che si trovano in giro attribuiscono il tutto alle urla delle ragazzine e ad altre cosucce così, come da versione ufficiale, tuttavia, per favore, siamo seri: non ce n'era proprio.
Qui non ciò proprio capito niente.
Questo è indubbiamente più un MIO metro di paragone, lo riconosco: io amo la musica live e misuro la grandezza di una band
anche dalle prestazioni live che fa. I Beatles erano tecnicamente mediocri, come affermavo prima, e non possono non essersi resi conto che erano inadeguati rispetto a una serie di loro coetanei e rispetto alla generazione di musicisti che li ha seguiti di lì a breve. Il fatto che non abbiano più eseguito live perché "le ragazzine urlavano e coprivano i suoni" è un dato di fatto, certo, ma che avveniva anche in n altri concerti di n altri artisti e sa francamente di scusa bell' e buona. Sono stati una macchina da dischi in studio e qui mi riallaccio con la potenza della campagna mediatica attorno ai Beatles. Osservi che il grande Epstein è morto in corso d'opera: non significa molto, per me. Una pietra che rotola non ha bisogno di una spinta ulteriore perché si muoverà grazie alla gravità e all'accelerazione già acquisita. Qualche dichiarazione ad effetto fatta nei momenti giusti, qualche studiato gesto, l'attenta replica di alcune tendenze musicali in voga e l'enorme attenzione mediatica suscitata già da anni... e così c'è stato un fenomeno culturale e di costume che si è autoalimentato fino alla fine.
Carlo Maria ha scritto:
Ed è vero che sono stati i Rolling a definire invece i canoni e i cliché di una formazione rock, tuttora validi, mentre i Beatles per una buona metà della loro carriera sono stati solo un conservatore gruppo vocale old style.
Questa affermazione, già quotata da 2old, mi perplime: sa tanto di dualismo tra i "perfettini" e gli "sporchi e cattivi". Ma è soprattutto il termine "conservatore" che coi Beatles non ha niente a che fare, semmai si sposa più con gli Stones. Tempo fa proprio su questi schermi, qualcuno citò l'aneddoto secondo cui Richards ha inventato
un riff e poi ce l'ha riproposto per tutti questi 50 anni.
Qui mi sono espresso male io ed evidentemente l'affermazione non era chiara. Intendevo altro.
Qui citavo proprio Scaruffi, laddove evidenzia che Mick Jagger ha definito l'icona del cantante lascivo e Richards quella del chitarrista carismatico. Ritengo sia un'affermazione condivisibile, infatti. Nei Beatles, invece, cantavano un po' tutti a turno o in coretto e vi era una schematizzazione o definizione dei ruoli minore. In quest'ottica, il termine conservatore.
Spero di essermi spiegato meglio!