Dopo una lunga riflessione, sono arrivato alla conclusione che la musica non è un lavoro. Ecco perché:
http://www.leoravera.it/2014/04/29/prim ... il-dovere/
Ma la musica è un lavoro?
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Re: Ma la musica è un lavoro?
Sempre interessanti le tue riflessioni.
Non sono sempre d'accordo invece con tutte le risposte che ti sono giunte.
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-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
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Re: Ma la musica è un lavoro?
Io ho un amico che alla domanda: Che lavoro fai? Risponde: Musicista e per hobby il panettiere
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Re: Ma la musica è un lavoro?
Vorrei vederlo rincasare alle 2 di notte dopo una serata, e alle 4 intento ad infornare michette.....
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Re: Ma la musica è un lavoro?
il discorso di Ravera (si è proprio lui) è più che altro sulla possibiltà che comunque pure essendo un lavoro il muscista abbia il comunque il piacere di farlo a prescindere dal riscontro economico
se non c'è questa passione deve essere triste e snervante essere un musicista professionista
e qui si inseriscono le vittime del sistema capitalistico-musicale
se non c'è questa passione deve essere triste e snervante essere un musicista professionista
e qui si inseriscono le vittime del sistema capitalistico-musicale
nel continente nero paraponzi ponzi bo
Re: Ma la musica è un lavoro?
un musicista può permettersi di fare musica senza problemi in quanto economicamente può permettersi di non fare il muratore o il facchino e tornare a casa stanco morto. Un minimo di compromesso ci vuole in tutto,se ad una persona piace far musica per il piacere di farla e basta suonerebbe solo in casa sua senza dover far musica che piace o meno. Suonando in pubblico inanzitutto devi piacere se no ti tirano a dietro di tutto ,poi se non suoni da solo anche i tuo compagni hanno diritto di esprimersi e qui altri compromessi,poi se decidi di farlo per lavoro,quindi dedicando il maggior tempo disponibile a tua disposizione per creare musica i compromessi aumentano,questo non toglie che chi suoni con passione renda di più che chi lo faccia senza. Ho un amico che per lavoro si è trasferito negli stati uniti e fa il turnista in nord carolina per musica di liscio,lui odia il liscio e per conto suo ha un complessino blues del sud (genere allman brothers). Ha motivato la sua scelta così: Far musica mi piace e piuttosto che fare altro come lavorare in ufficio,in fabbrica o altre cose preferisco suonare liscio così entro nel giro e se riesco faccio la mia musica se no sempre meglio che fare unn lavoro che con la musica non ha niente a che fare. Ecco,ha perfettamente ragione. Quanti gruppi e artisti famosi iniziano per fare cose dalle cuoli prendono le distanze? Tantissimi,ed una volta che possono permetterselo fanno quello che vogliono,ma servono i soldi per farlo. Qundi la musica fortunatamente per me è un lavoro,serve cuore per farla bene e chi ha fortuna riuscirà a farla come vuole e chi non riuscirà si divertirà comunque parecchio
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Re: Ma la musica è un lavoro?
io mi riferivo di più a quegli artisti che si sento ingabbiati nel proprio ruolo
legati a quel singolo di successo, appezzati per motivi sbagliati o per questioni extra musicali
non per nulla alcuni gruppi navigati al culmine del successo si sciolsero (senza arrivare a esempi più limite e drammatici)
legati a quel singolo di successo, appezzati per motivi sbagliati o per questioni extra musicali
non per nulla alcuni gruppi navigati al culmine del successo si sciolsero (senza arrivare a esempi più limite e drammatici)
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