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da aorlansky60 » 24/10/2019, 9:21
Trasmesso ieri sera in seconda serata su Rai5 la STORICA (è il caso di dirlo) esibizione live che MILES DAVIS diede, insieme alla sua formazione di accompagnamento del tempo, al Festival Pop dell'Isola di Wight, 26 agosto 1970, attraverso un film documentario che oltre a proporre l'esibizione raccoglie testimonianze [successive nel tempo] di tutti i membri componenti quella celebre formazione (insieme a quelle dello stesso DAVIS), tutti singoli nomi destinati a lasciare profonda traccia nel panorama musicale negli anni a venire.
Quella data di agosto 1970 all'Isola di Wight è destinata a rimanere storicamente importante, perchè costituisce l'esordio dal vivo col quale DAVIS intende manifestare al mondo la sua svolta stilistica, oltre quanto aveva già dimostrato su disco. Non a caso egli sceglie per l'occasione un pubblico richiamato dagli echi pop rock [considerato il resto degli artisti che parteciparono a quell'evento] perchè ciò che aveva da poco attuato era stato ritenuto oltraggioso e quasi blasfemo dal pubblico di cultori e dalla critica JAZZ, che ci misero molto tempo per mettersi in sintonia con quella proposta musicale totalmente nuova, mai tentata prima.
Dopo essersi reso protagonista in prima persona della creazione di nuovi stili espressivi in ambito JAZZ già a partire dalla fine degli anni '40 e per tutto il decennio '50 ("be-bop" "cool-jazz" e "modal-jazz" in particolare) a fine anni '60 solleticato da quanto stava avvenendo in campo pop rock in quella seconda metà di decennio, MILES DAVIS decide che è ora di apportare una nuova decisa SFERZATA al genere, e quella che effettuerà avrà la potenza di "un diretto allo stomaco" per appassionati, critici e addetti del genere, una svolta epocale dalla portata decisamente maggiore delle pur lodevoli precedenti, che vede come primi attori protagonisti l'elettrificazione degli strumenti di accompagnamento, in particolare quello delle TASTIERE. (*) Una rivoluzione paragonabile a quanto decise di fare Bob DYLAN in quello stesso decennio, ma dalle conseguenze assai più importanti in prospettiva futura, visto il genere dal quale MILES DAVIS proveniva da cui era stato acclamato e ricoperto di lodi per quello che aveva saputo esprimere negli anni 50 e 60.
DAVIS pubblica in sequenza nel 1969 gli albums "IN A SILENT WAY" e soprattutto il doppio "Bitches Brew" con il quale la virata verso il nuovo stile che egli ha in mente assume toni perentori. Una consapevole definitiva rottura con il passato. Un vero e proprio "turning point": da quell'anno, da quegli albums e da quell'evento live, il JAZZ non sarà più quello che si conosceva prima.
Le critiche non mancarono, alcune anche feroci, ma la nuova via era stata aperta : da quell'intuizione e da quella "palestra" di discepoli disposti a seguire il maestro, nascerà di fatto da lì a poco la FUSION (ovvero il termine appropriato per meglio descrivere la commistione tra JAZZ e ROCK) con nomi destinati a diventare famosi (WEATHER REPORT, MAHAVISHNU ORCHESTRA, RETURN TO FOREVER, tutti quanti provenienti da quella formazione che si esibì all'Isola di Wight o che parteciparono alle sessions dei due storici albums sopra citati: Jack DeJohnette, Gary Bartz, Airto Moreira, Chick Corea, Keith Jarrett, Dave Holland, John McLaughlin, Herbie Hancock, Wayne Shorter, Joe Zawinull, Tony Williams, Billy Cobham una serie di nomi IMPRESSIONANTE -per bravura tecnica individuale e per capacità creativa- che ogni cultore di JAZZ e FUSION -me compreso- ha imparato a conoscere ed apprezzare da decenni.)
(*): un aneddoto rimasto famoso raccontato da Herbie Hancock "quando Davis mi chiamò per registrare il suo nuovo album -"IN A SILENT WAY" ndr- arrivai in studio e cominciai a girare alla ricerca del grand piano, non trovandolo; trovai solo una specie di aggeggio a testiere più piccolo, messo in un angolo... incuriosito, quando DAVIS arrivò in studio gli chiesi cosa dovessi fare, indicando quell'aggeggio, lui mi disse semplicemente TU INIZIA A SUONARLO e basta..." ...era stato lo stesso DAVIS a dare ordine in precedenza di togliere dallo studio il PIANOFORTE ACUSTICO, sostituendolo con un PIANO ELETTRICO, da cui è facile capire quanto DAVIS oltre a stimolare i suoi collaboratori, voleva che essi stessi dovessero prendere parte consapevolmente al processo creativo, indirizzandoli alla sperimentazione pura nel rispettivo strumento come egli stesso stava cercando di fare (molto più in grande, visto che egli aveva anche la funzione di catalizzatore e coadiuvante dell'intera formazione). Non per altro, MILES DAVIS è ricordato dai libri di storia in materia musicale, come uno dei musicisti più influenti in assoluto del XXmo secolo, non importa quale genere.
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aorlansky60 il 24/10/2019, 9:31, modificato 1 volta in totale.
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.