Topic propizio per onorare il grande Jimi
Dall'album Rainbow Bridge...Jimi Hendrix-Pali Gap
...e non abbiam bisogno di parole
Moderatori: Harold Barrel, Watcher, Hairless Heart
- Littlewing
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
''Jimi Hendrix is not dead...God just wants guitar lessons''
- aorlansky60
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
come non quotare al 100% ???theNemesis ha scritto: ↑13/03/2017, 9:22 Brand X.... l'altro pianeta di Collins (finchè c'è stato)
Grande musica, la loro, con strumentisti di assoluto valore.
Davvero una band FORMIDABILE, nella quale lo spessore tecnico indiscusso di Collins non era meno per gli altri 4 (particolare predilizione personale per PERCY JONES al basso e ROBIN LUMLEY alle tastiere)
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.
- aorlansky60
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
oltre le più ovvie e maggiormente conosciute, provo ad elencare qualche chicca dimenticata sepolta dal tempo :
"Harvey's Tune" da "SUPERSESSION"(1968) a nome STILLS-BLOOMFIELD-KOOPER uno stupendo SWING JAZZATO tipicamente di sonorità americana, non saprei come altro definirlo.
"Eye of the Storm" - da "I Can See Your House from Here"(1979) CAMEL - di certo non il loro album migliore, ma questo strumentale mi è sempre piaciuto molto.
"In memory of Elizabeth Reed" ALLMAN BROTHERS (specie la versione LIVE contentuta nello storico "LIVE AT FILLMORE")
Journey of the sorcerer da "ON THE BORDER" (1974) EAGLES - da uno dei loro Lp più "commerciali"(detto in toni critici), questo strumentale a firma Bernie Leadon che non t'aspetti proprio;
"Red Lady too" da "Wonderwall Music" 1968 GEORGE HARRISON - questa è una vera CHICCA MUSICALE, non troppo nota, che mi è sempre piaciuta molto fin dal primo ascolto, basato su una specie di scala tonale discendente. Comprai l'abum nei primi anni 70, sull'onda dell'eco che "tutto quanto avesse prodotto Harrison era di alto livello in quel periodo"; album a tratti ostico (alcune songs sono di chiara filosofia indiana con relativi strumenti tipici di cui George era appassionato) ma MOLTO GRADEVOLE PER CHI VI ENTRA IN SINTONIA
"GLAD" da "JOHN BARLEYCORN MUST DIE" - TRAFFIC 1970, beh qui è come "tirare alla Croce Rossa" tanto è ovvia, brano SUPER per quello che considero UNO DEI PEZZI DA 90 dell'INTERO ROCK l'intero album qui citato dall'inizio alla fine.
"SCHOOL DAYS" - STANLEY CLARKE da album omonimo 1976 - Ok si era detto "NO JAZZ", ma questa è "fusion" ed il brano merita di essere ascoltato anche solo per rendersi conto della TECNICA PAZZESCA (giri pirotecnici pazzeschi messi in mostra nella sezione centrale) per quello che considero uno dei bassisti che ha fatto la storia dello strumento insieme a Jaco Pastorius e pochi altri.
RED da album omonimo KING CRIMSON 1974, questo fu il primo suono col quale conobbi "Re Cremisi" appena abbassai la puntina sul vinile di un album comprato quand'ero ragazzo(1974), la chitarra di Bob FRIPP distorta fino all'indice del rosso sulla console di registrazione, brano epico per un album altrettanto EPICO.
THEME ONE Van der Graaf Generator 1971, contenuto sul lato A della versione USA di "PAWN EARTS" (manca invece nella versione Europea per strane scelte di marketing della Charisma Rec) brano atipico per la band, prodotto da un certo George Martin (si, quello dei Beatles) ne ignorai l'esistenza finchè un mio coetaneo conosciuto a militare non mi regalò la versione a 45g fatta per il mercato italiano, una reliquia che conservo ancora.
Basta, mi fermo, altrimenti rischio di andare avanti all'infinito.
NOTA PER GLI UTENTI DEL FORUM : portate pazienza, dalla mia stazione NON POSSO LINKARE alcun che (da Youtube o da altri siti) per chi fosse interessato dovete andare voi a reperirle... scusate il disagio...
"Harvey's Tune" da "SUPERSESSION"(1968) a nome STILLS-BLOOMFIELD-KOOPER uno stupendo SWING JAZZATO tipicamente di sonorità americana, non saprei come altro definirlo.
"Eye of the Storm" - da "I Can See Your House from Here"(1979) CAMEL - di certo non il loro album migliore, ma questo strumentale mi è sempre piaciuto molto.
"In memory of Elizabeth Reed" ALLMAN BROTHERS (specie la versione LIVE contentuta nello storico "LIVE AT FILLMORE")
Journey of the sorcerer da "ON THE BORDER" (1974) EAGLES - da uno dei loro Lp più "commerciali"(detto in toni critici), questo strumentale a firma Bernie Leadon che non t'aspetti proprio;
"Red Lady too" da "Wonderwall Music" 1968 GEORGE HARRISON - questa è una vera CHICCA MUSICALE, non troppo nota, che mi è sempre piaciuta molto fin dal primo ascolto, basato su una specie di scala tonale discendente. Comprai l'abum nei primi anni 70, sull'onda dell'eco che "tutto quanto avesse prodotto Harrison era di alto livello in quel periodo"; album a tratti ostico (alcune songs sono di chiara filosofia indiana con relativi strumenti tipici di cui George era appassionato) ma MOLTO GRADEVOLE PER CHI VI ENTRA IN SINTONIA
"GLAD" da "JOHN BARLEYCORN MUST DIE" - TRAFFIC 1970, beh qui è come "tirare alla Croce Rossa" tanto è ovvia, brano SUPER per quello che considero UNO DEI PEZZI DA 90 dell'INTERO ROCK l'intero album qui citato dall'inizio alla fine.
"SCHOOL DAYS" - STANLEY CLARKE da album omonimo 1976 - Ok si era detto "NO JAZZ", ma questa è "fusion" ed il brano merita di essere ascoltato anche solo per rendersi conto della TECNICA PAZZESCA (giri pirotecnici pazzeschi messi in mostra nella sezione centrale) per quello che considero uno dei bassisti che ha fatto la storia dello strumento insieme a Jaco Pastorius e pochi altri.
RED da album omonimo KING CRIMSON 1974, questo fu il primo suono col quale conobbi "Re Cremisi" appena abbassai la puntina sul vinile di un album comprato quand'ero ragazzo(1974), la chitarra di Bob FRIPP distorta fino all'indice del rosso sulla console di registrazione, brano epico per un album altrettanto EPICO.
THEME ONE Van der Graaf Generator 1971, contenuto sul lato A della versione USA di "PAWN EARTS" (manca invece nella versione Europea per strane scelte di marketing della Charisma Rec) brano atipico per la band, prodotto da un certo George Martin (si, quello dei Beatles) ne ignorai l'esistenza finchè un mio coetaneo conosciuto a militare non mi regalò la versione a 45g fatta per il mercato italiano, una reliquia che conservo ancora.
Basta, mi fermo, altrimenti rischio di andare avanti all'infinito.
NOTA PER GLI UTENTI DEL FORUM : portate pazienza, dalla mia stazione NON POSSO LINKARE alcun che (da Youtube o da altri siti) per chi fosse interessato dovete andare voi a reperirle... scusate il disagio...
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- Hairless Heart
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Mancava alla lista The Clap degli Yes (o più propriamente, di Steve Howe)
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
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- Lorenzo Mentasti
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Mi pare non siano ancora state citate:
"Rebel rouser" di Duane Eddy;
"Wipe out" dei Beach Boys (non era originariamente loro ma è la versione che mi piace di più);
"Albatross" dei Fleetwood Mac (citata anche dai Beatles in "Sun king" di Abbey Road);
"La Grange" degli ZZ Top;
"One of these days" dei Pink Floyd (non ho mai considerato testo la frase che sbraita Richard Wright a un certo punto);
"Moby Dick" dei Led Zeppelin;
"Samba pa ti" dei Santana;
"Jessica" della Allman Brothers Band;
"Section 43" di Country Joe & The Fish;
"Seven seas of rhye '73" dei Queen (in origine, coda strumentale del primo album);
"Steamlaner breakdown" dei Doobie Brothers;
"Jeff's blues" degli Yardbirds;
"Frightened city" degli Shadows (presente nel film "Scotland Yard-Sezione omicidi", con Sean Connery);
"Luna nuova" della PFM.
"Rebel rouser" di Duane Eddy;
"Wipe out" dei Beach Boys (non era originariamente loro ma è la versione che mi piace di più);
"Albatross" dei Fleetwood Mac (citata anche dai Beatles in "Sun king" di Abbey Road);
"La Grange" degli ZZ Top;
"One of these days" dei Pink Floyd (non ho mai considerato testo la frase che sbraita Richard Wright a un certo punto);
"Moby Dick" dei Led Zeppelin;
"Samba pa ti" dei Santana;
"Jessica" della Allman Brothers Band;
"Section 43" di Country Joe & The Fish;
"Seven seas of rhye '73" dei Queen (in origine, coda strumentale del primo album);
"Steamlaner breakdown" dei Doobie Brothers;
"Jeff's blues" degli Yardbirds;
"Frightened city" degli Shadows (presente nel film "Scotland Yard-Sezione omicidi", con Sean Connery);
"Luna nuova" della PFM.
Ultima modifica di Lorenzo Mentasti il 28/12/2019, 17:46, modificato 1 volta in totale.
"Mother, didn't need to be so high."
- theNemesis
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
La Luna Nuova della PFM non è uno strumentale, ha un testo eccome...
Cielo di Marzo
di luna nuova
sogni di fortuna
saggi ubriachi tra i fuochi accesi
a bruciar paure
Canta il vecchio la follia
dell'ultimo dei re
canta il bimbo la magia
di un'alba che vedrà
tace l'uomo attende già
la pioggia che cadrà...
Piccola pietà
gioco che non ha
mai mai mai fine.
Cielo di Marzo
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Canta il vecchio la follia
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la pioggia che cadrà...
Piccola pietà
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- Mick Channon
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Anche "La Grange" degli ZZTOP ha un testo,molto risicato ma c'è
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.
- Lorenzo Mentasti
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Capperi, me li ero fumati entrambi! Grazie per le precisazioni
"Mother, didn't need to be so high."
- Lorenzo Mentasti
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- Iscritto il: 11/11/2019, 16:14
Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Confermo: furono i primi a importare in Europa il twangy sound alla Duane Eddy, Link Wray e Dick Dale, nonché la prima band inglese ad avere un minimo di successo all'estero (non negli USA, però, dove la loro proposta musicale era già nota per la presenza da qualche annetto dei musicisti di cui sopra). Ebbero la sfortuna che, tre anni dopo il loro debutto, comparvero sulla scena britannica i Beatles, seguiti a ruota da Rolling Stones, Kinks, Who, Pretty Things, Zombies, Small Faces e Moody Blues che ottennero un successo mondiale, proponendo anche un sound più aggressivo e "giovane", oscurandoli al punto che dopo circa otto anni di attività dovettero sciogliersi, riunendosi sporadicamente per qualche album e/o concerto. Nonostante ciò, vengono ancora oggi ricordati da numerosi chitarristi della generazione successiva, che sui brani degli Shadows hanno iniziato a imparare a suonare. Qualche nome: Neil Young, Brian May, Mark Knopfler, Richie Blackmore, Tony Iommi, Andy Summers, Peter Green.
Ultima modifica di Lorenzo Mentasti il 06/02/2021, 20:40, modificato 3 volte in totale.
"Mother, didn't need to be so high."
- Hairless Heart
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- Località: Veneto
Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Un brano che mi è sempre piaciuto, ogni tanto salta fuori.
Jan Hammer - Crockett's Theme (Miami Vice)
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