Renaissance - Ashes Are Burning
Inviato: 23/03/2013, 16:23
E’ possibile considerare pietra miliare del progressive rock Ashes Are Burning dei Renaissance?
Ma soprattutto i Renaissance possono esser inseriti a pieno titolo nel grande calderone del progressive?
Se per il primo quesito siamo ovviamente nella sfera del gusto personale alla seconda domanda è davvero difficile dare una risposta.
I Renaissance di certo non nascono come una prog band ed è oggettivamente arduo definirli tali anche nel periodo più fulgido del loro percorso musicale.
Diciamo che il loro “progressive” si fregia di una componente folk molto marcata e soprattutto di una voce che sarebbe oltremodo riduttivo “confinare” in un ambito esclusivamente prog.
Annie Haslam è stata a mio modo di vedere una delle più grandi cantanti della sua generazione (anche di quelle successive direi) non tanto per la sua estensione vocale notevolissima (in fondo ce ne sarebbero così tante altre come lei) quanto per l’armonia, la soavità, la leggiadria che sembravano librarsi nell’aria ogni qual volta una singola nota fluiva da quella voce melodiosa.
Ashes Are Burning si apre con un pezzo leggendario come Can You Understand, i tre minuti dell’intro già da soli varrebbero l’acquisto ma echi di cori lontani introducono l’ascoltatore ad una performance vocale di dolcezza per certi versi spropositata e quasi al limite dell’insultante…in due parole Annie Haslam.
Can You Understand in ogni caso mantiene picchi elevatissimi d’intensità per tutti i dieci minuti della sua durata e le parti strumentali sono quasi pienamente all’altezza del cantato sublime.
Let It Grow è altro brano fatto apposta per esaltare la voce melodiosa e angelica della Haslam, tutto quello che le ruota attorno spesso appare come un condimento pur se di gran classe.
On The Frontier è brano più corale, certamente non di quelli che fanno passare una band alla storia ma gradevole pur senza strafare e con in più il merito d’introdurre un altro colosso.
Carpet Of The Sun è una delle composizioni dei Renaissance che meglio hanno resistito all’usura del tempo, la voce melodiosa della Haslam s’insinua ancora mirabilmente nell’orecchio dell’ascoltatore e i risultati sono ai limiti del celestiale, un pezzo stupendo.
At The Harbour è un brano che potremmo definire di raccordo, ancora un lungo intro strumentale preparatorio dell’entrata in scena della Haslam che stavolta sembra voler quasi mantenere un profilo più basso…in attesa della sontuosa title track.
Ashes Are Burning il brano che dà il titolo all’album è probabilmente l’apice dei Renaissance in ambito prog sinfonico.
Minisuite con intro stavolta più leggero che ad un tempo introduce e fa da tappeto sonoro ad una Haslam ancora una volta inarrivabile.
Per chi ama questa voce soave e celestiale i primi tre minuti e mezzo sarebbero da ascoltare in ginocchio ma non è assolutamente finita.
Bella parte centrale strumentale e breve ritorno della Haslam che introduce mirabilmente la chicca del disco ovvero l’intervento chitarristico di Andy Powell dei Wishbone Ash…in definitiva undici incantevoli minuti a chiudere un lavoro dal mio punto di vista indimenticabile.
A seguire il mio pezzo preferito del disco:
Can You Understand