Mike Westbrook's Love Songs

Una sezione dedicata a tutti gli appassionati del Jazz, nato nei primissimi anni del '900 negli Stati Uniti ma che influenza tutt'ora i più grandi musicisti.

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Mike Westbrook's Love Songs

Messaggio da Watcher »

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Ma con la smisurata produzione di dischi jazz targati USA, proprio di un disco jazz “made in England” dovevo parlare? Ebbene sì, e non solo per l’affetto che provo per Love Songs.
Indicare questo disco come uno dei migliori (se non il migliore) non spetta a me in quanto non ho mai approfondito quello che è stato il panorama del jazz britannico degli anni ’70, ma il piacere dell’ascolto che ne ho ricavato da tantissimi anni a questa parte mi fanno pensare che dubbi non ce ne siano.
Mike Westbrook, pianista, compositore, arrangiatore, creò in quel periodo una big-band ridotta raccogliendo circa una dozzina di elementi, tutti nomi più o meno famosi, ma con le caratteristiche e le peculiarità di musicisti in grado di saper dialogare tra loro senza necessariamente dare sfoggio di elevate capacità tecniche, sebbene di questo ne fossero sicuramente capaci.

La formazione, di tipo calcistico essendo 11 gli elementi, è questa:
Mike Westbrook (piano)
Norma Winstone (vocalist)
Mike Osborne (sax alto)
John Warren (sax baritono)
George Khan (sax tenore) –
Dave Holdsworth (tromba+flicorno)
Malcolm Griffiths (trombone)
Paul Rutherford (trombone)
Chris Spedding (chitarra)
Harry Miller (basso el.+contrabasso)
Alan Jackson (batteria)

Un album per tutte le orecchie, facile nell’ascolto, immediato, che fa l’occhiolino a quello che più avanti chiameremo jazz-rock. La chitarra elettrica di Chris Spedding e le tastiere danno appunto questa sensazione. Rimane comunque nei canoni formali e compositivi della musica jazz.
Posseggo l’LP della Deram penso oggi introvabile, ma so che è stato stampato un CD nel 2005 con un brano aggiunto.
Un consiglio? Cercatelo, ne vale sicuramente la pena, poi mi ringrazierete.

Questa è la prima traccia.

Sii te stesso; tutti gli altri sono già occupati. (Oscar Wilde)
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Harold Barrel
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Re: Mike Westbrook's Love Songs

Messaggio da Harold Barrel »

Lo cercherò, di sicuro.
In effetti si sente parlare ben poco di Jazz inglese, o perlopiù molto meno di quanto non si parli del British Blues.
Ciò che mi colpisce del disco è proprio la formazione ad 11, quando di solito è uso creare un piccolo nucleo 'compositivo' per poi chiamare session-man, sezioni di fiati, ecc.
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Ettore Petrolini
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Re: Mike Westbrook's Love Songs

Messaggio da conte_mascetti »

lo sto ascoltando in sottofondo proprio adesso e piu' precisamente Metropolis.

meraviglioso esempio di "caos" e cacofonia disciplinata, e con senso logico. E con squarci sonori di rara dolcezza notturna.
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