
Se per gli appassionati della musica classica non può mancare nella propria collezione di dischi la Sinfonia n. 5 di Beethoven, e per gli amanti del rock un Led Zeppelin II, per gli appassionati del jazz è imprescindibile A Love Supreme di John Coltrane.
A metà degli anni '60, Coltrane lottò contro i demoni della droga e trovò la redenzione in un’entità chiamata Dio.
L’album fu concepito da Coltrane come un suo dono al Signore, un’umile offerta che esprime una profonda gratitudine, impegno e amore a Dio, non necessariamente al proprio, ma a quello “vero”, cristiano, islamico o altro.
Per gli standard jazz, A Love Supreme è un album breve. Ma la sua intensità e la passione è tale che l'ascolto oltre la lunghezza contenuta qui sarebbe faticoso.
Non è l'album più sperimentale di Coltrane, e nemmeno il suo più accessibile. Si tratta di un jazz modale che offre una vasta gamma di libertà melodica. Odore di free jazz qua e là ma con un “tema” in primo luogo raffinato fino all’estremo.
A Love Supreme è una suite con quattro parti distinte. Si tratta di Acknowledgement, Resolution, Pursuance e Psalm.
Diamo uno sguardo a ciascuna parte.
Acknowledgement (Avviso)
Inizia con una linea di basso che verrà ripresa vocalmente, alla fine della prima parte, come una sorta di mantra con queste parole: “A Love Supreme … A Love Supreme …”.
Questa parte di basso continua per tutto il brano per darle una sorta di atmosfera di movimento in avanti, quasi come scalare una montagna.
http://www.youtube.com/watch?v=558bTG0D-xg
Resolution (Risoluzione)
Una traccia molto più “focosa” della precedente. Qui la melodia di Coltrane sale e scende in modo estremo.
Il pianoforte di McCoy Tyner, la batteria di Elvin Jones e il basso di Jimmy Garrison seguono l'esempio, creando un atmosfera drammatica che sembra sempre sull'orlo del caos, anche se mai effettivamente lo è.
Una tensione attentamente costruita che si rompe di tanto in tanto durante l’assolo di Coltrane.
http://www.youtube.com/watch?v=7Xx-rawGfn8
Pursuance (Proseguimento)
Forse la sezione più disgiunta e non strutturata dell’album. Inizia in modo abbastanza semplice (si fa per dire): lungo intro di batteria, breve tema, improvvisazione di Tyner, crescendo di Trane fino all’esplosione sonora, il solo di Garrison, che unisce questo brano con il seguente, a rappresentare la pace.
Questo il simbolo del suo faticoso percorso di ricerca interiore.
http://www.youtube.com/watch?v=sHkMFLhcKJg
Psalm (Salmo)
La parte finale è una meditazione silenziosa. Rappresenta l’illuminazione di chi si trova in pace con Dio.
Insostituibile qui McCoy Tyner
Anche se in tono più tranquillo, Psalm è altrettanto bella e passionale come il resto dell’album.
http://www.youtube.com/watch?v=NMpCWxDB ... re=related
A Love Supreme, oggi, è considerato uno dei migliori album jazz mai fatto. Ha aperto la strada per una più profonda espressione nel jazz e si pone come uno degli album jazz più venduto di tutti i tempi.
Purtroppo Coltrane muore solo due anni e mezzo dopo che A Love Supreme fosse rilasciato, ma la sua eredità sopravvive.
“Non c’è mai fine. Ci sono sempre dei suoni nuovi da immaginare, nuovi sentimenti da sperimentare. E c’è la necessità di purificare sempre più questi sentimenti, questi suoni, per arrivare ad immaginare allo stato puro ciò che abbiamo scoperto. In modo da riuscire a vedere con maggior chiarezza ciò che siamo. Solo così riusciamo a dare a chi ci ascolta l’essenza, il meglio di ciò che siamo.”
- John William Coltrane -