Charles Mingus
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Charles Mingus
e' un musicista che adoro,non essendo musicista non so quanto sia bravo al contrabbasso ma le sue musiche e i suoi arrangimenti li trovo fantastici. E' partito come musicista bepop e poi si è evoluto in una sorta di free jazz,hard pop con influenze dixierland molto personali,dopoi di che è rimasto pressoche fedele a questo genere. Mi piace della sua musica l'imprevedibilità,il ritmo e l'orecchiabilità,poi l'uso quasi sfasato delle 2 voci,ovvero,spesso improvvisano in 2 contemporaneamente in maniera quasi sfasata ma alla fine risultano perfette cosi con quella apparente imprfezione. Il suo album che preferisco e consiglio è Mingus ah hum,ma anche tijuana moods,phitecantropous erectus,blues and roots e the black saint and the sinner lady. Che ne pensate voi di mingus ed i particolar modo che di lui strumentista che proprio non riesco a valutarlo?
- Mick Channon
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Re: Charles Mingus
Neanche io sono un musicista, quindi da quel punto di vista non ti posso rispondere.Però anche io adoro Mingus e i dischi da te nominati sono quelli che preferisco, soprattutto "Migus Ah Um" e non solo lo considero il suo migliore ma anche tra i migliori del Jazz in generale.Mi piace la carica e la forza dei suoi dischi, un esplosione d'energia.Il mio brano preferito di "Mingus Ah Um" è sicuramente "Boogie Stop Shuffle", traccia che non avrei visto male in una colonna sonora di qualche film Noir anni 50
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.
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Re: Charles Mingus
Un altro geniaccio che aveva proprio un bel caratterino Sulla tecnica non so dirti ma quando prendeva in mano l'archetto... Suo l'album jazz dal vivo che preferisco in assoluto: MINGUS LIVE AT ANTIBES con un poderoso Eric Dolphy ed un cameo del grande e sfortunato Bud Powell.
Clicca qui o sull'immagine per ingrandire "But don't you think that I know that walking on the water, Won't make me a miracle man?"
Re: Charles Mingus
mingus live at antibes mi manca,poi mi ispira molto il live del '53 Jazz at Massey hall con parker e gillespie
- Scardy in Exile
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Re: Charles Mingus
Conosco solo "black saint and the sinner lady", che è un disco sensazionale, di cui ammirò l'orchestralità, la coralità, memore forse di Duke Ellington (chiedo conferme...) e in controtendenza rispetto all'allora emergente "jazz modale".
Re: Charles Mingus
Non ho molto di Mingus, comunque tengo:
- Right Now Live at the Jazz Workshop (1964)
- Blues & Roots (1960)
- Oh Yeah (1961)
- Mingus! (1960)
+
- Newport Rebels (1961) non accreditato solo a lui.
- Right Now Live at the Jazz Workshop (1964)
- Blues & Roots (1960)
- Oh Yeah (1961)
- Mingus! (1960)
+
- Newport Rebels (1961) non accreditato solo a lui.
Sii te stesso; tutti gli altri sono già occupati. (Oscar Wilde)
Re: Charles Mingus
Ho pochi album di MIngus. Ed è una mia grave lacuna.
Segnalo questo curioso bootleg, inciso il 31 novembre 1970 (sic!) a Parigi con Jaky Byard al pianoforte e il fedelissimo Dannie Richmond alla batteria più altri pregevoli solisti:
Poi il vero Pithecanthropus Erectus del 1956, viaggio nell'universo degli afroamericani , irrobustito da una forte coscienza critica e da una chiara consapevolezza della condizione sociale e politica dell'epoca.
E poi Mingus Trios del '57:
Clicca qui o sull'immagine per ingrandire The Black Saint and the Sinner Lady del '63, opera corale di ampio respiro, personale rilettura del free jazz non certo in opposizione al jazz modale dei primi anni '60, ma semmai suo possibile sviluppo.
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Segnalo questo curioso bootleg, inciso il 31 novembre 1970 (sic!) a Parigi con Jaky Byard al pianoforte e il fedelissimo Dannie Richmond alla batteria più altri pregevoli solisti:
Poi il vero Pithecanthropus Erectus del 1956, viaggio nell'universo degli afroamericani , irrobustito da una forte coscienza critica e da una chiara consapevolezza della condizione sociale e politica dell'epoca.
E poi Mingus Trios del '57:
Clicca qui o sull'immagine per ingrandire The Black Saint and the Sinner Lady del '63, opera corale di ampio respiro, personale rilettura del free jazz non certo in opposizione al jazz modale dei primi anni '60, ma semmai suo possibile sviluppo.
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Ultima modifica di roberto63 il 09/09/2015, 8:19, modificato 1 volta in totale.
Teorema di Stockmayer:
Se sembra facile, è dura.
Se sembra difficile, è fottutamente impossibile.
Se sembra facile, è dura.
Se sembra difficile, è fottutamente impossibile.
Re: Charles Mingus
Un brano che sintetizza la vena sarcastica e la possente scrittura mingusiana è questo. Sentita dedica ad un sinistro personaggio dell'America redneck purtroppo concretamente esplicatosi ...
Ultima modifica di roberto63 il 09/09/2015, 8:19, modificato 1 volta in totale.
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- Scardy in Exile
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- Iscritto il: 23/03/2015, 11:38
Re: Charles Mingus
roberto63 ha scritto:
The Black Saint and the Sinner Lady del '63, opera corale di ampio respiro, personale rilettura del free jazz non certo in opposizione al jazz modale dei primi anni '60, ma semmai suo possibile sviluppo.
Mi sento chiamato in causa o, meglio, vorrei approfondire questa cosa. Da ignorante in materia, ho sempre pensato che il jazz modale fosse quello di My Favourite Things di Coltrane, ossia uno stile "minimalistico", essenziale, basato sul solismo...mentre invece mi pare che lo stile di Black Saint di Mingus sia molto più corale, orchestrale, denso, organico, quasi "sinfonico"...cosa ne pensi?
Re: Charles Mingus
Il jazz modale è un'evoluzione dello stile hard bop. Al tempo stesso è un "ponte" lanciato verso forme d'improvvisazione più libera, un codice espressivo che Il neroamericano sente legato alla realtà in cui vive. Passare al free fu coerente. D'altra parte non tutti si sentivano d'imboccare strade radicali e, in questo senso, l'ancoraggio tonale costituiva quel fondamento cui riferirsi in un contesto comunque molto stimolante. Considererei anche quanto accadeva nel mondo classico e specificatamente quello americano sempre più gravido di innovazione e sperimentalismo.
Ultima modifica di roberto63 il 09/09/2015, 8:20, modificato 1 volta in totale.
Teorema di Stockmayer:
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Re: Charles Mingus
ieri mi sono riascoltato tijuana moods,è un bell'album ma è ancora molto bepop,molto più strutturato del semplice bepop e si sente la ricerca di mingus a trovare la sua strada,è forse di passaggio e non ai livelli di molti altri suoi album ma merita comunque di essere ascoltato
Re: Charles Mingus
Su Mingus contrabbassista, certo è che nella storia del jazz vi sono stati contrabbassisti di maggior spessore tecnico, ma ciò non toglie che sia stato il primo strumentista ad emancipare il ruolo del contrabbasso nel jazz rendendolo paritario ed estendendone l'uso in chiave contrappuntistica con gli altri strumenti.
Aveva una cavata possente e riconoscibilissima; inoltre suonava il pianoforte ed aveva studiato anche il trombone e il violoncello.
Conosceva bene gli autori classici più importanti tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento e ciò gli permise di costruirsi un bagaglio che mise a frutto nella composizione e nell'arrangiamento, ambiti nei quali Duke Ellington costituì la sua guida artistica.
Aveva una cavata possente e riconoscibilissima; inoltre suonava il pianoforte ed aveva studiato anche il trombone e il violoncello.
Conosceva bene gli autori classici più importanti tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento e ciò gli permise di costruirsi un bagaglio che mise a frutto nella composizione e nell'arrangiamento, ambiti nei quali Duke Ellington costituì la sua guida artistica.
Ultima modifica di roberto63 il 09/09/2015, 8:20, modificato 1 volta in totale.
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Re: Charles Mingus
Mi si perdoni se lo cito sempre, ma Mingus è proprio uno di quegli artisti che ho conosciuto grazie al database di Scaruffi. Di artisti jazz conoscevo davvero poco, fino a 10 anni fa. Charles Mingus ha rappresentato davvero una scoperta straordinaria, un autore che, nonostante negli ultimi anni io abbia esplorato molto, potrei azzardare e dire che tuttora sia il mio preferito in campo jazz. Oltretutto, la sua ispirazione è stata durevole e costante: anche negli anni Settanta si trovano sue opere degne e valide. A livello compositivo lo trovo brillante, colto, profondo. Avete citato dischi magnifici, ma la discografia dei gioielli di Mingus comprende un elenco sorprendentemente lungo.
Re: Charles Mingus
Mingus gode di notevole considerazione da parte di Scaruffi. Opportunamente, si astiene dall'attribuire votazioni agli album. In generale, il jazz è trattato con una certa cura e dettaglio dalla sua enciclopedia.
Poi, è chiaro, che qualche grosso granchio lo piglia pure lì, come evidenziato altre volte.
Complessivamente, sotto il profilo storico, la sua opera presenta pregi sostanziosi ed è adatta per chi si avvicina a questa musica.
Poi, è chiaro, che qualche grosso granchio lo piglia pure lì, come evidenziato altre volte.
Complessivamente, sotto il profilo storico, la sua opera presenta pregi sostanziosi ed è adatta per chi si avvicina a questa musica.
Ultima modifica di roberto63 il 09/09/2015, 8:20, modificato 1 volta in totale.
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Re: Charles Mingus
esatto,molto orecchiabile con forti richiami alla dixieland. ho suo molto album,alcuni li preferisoc ed altri meno ma di brutti non ne ho mai sentiti,credo che con lui anche un non ascoltatore di jazz possa andare sul sicuro