Oscar Peterson - due proposte d'ascolto

Una sezione dedicata a tutti gli appassionati del Jazz, nato nei primissimi anni del '900 negli Stati Uniti ma che influenza tutt'ora i più grandi musicisti.

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Oscar Peterson - due proposte d'ascolto

Messaggio da Harold Barrel »

Già da tempo mi proposi di tastare il terreno musicale di un artista jazz dalla discografia particolarmente smisurata: il pianista Oscar Peterson. Me ne sono uscito, dopo più di un'ora di ascolti e discussioni, da un negozio di dischi con due album in mano.
Il primo è We Get Requests del 1964, dall'ascolto molto piacevole, in cui Peterson figura con il suo trio composto dal bassista Ray Browne dal batterista Ed Thigpen. Si trattava di un trio consolidato da diversi anni ed è una cosa che si sente. I brani sono (erano, all'epoca) melodie gradevoli, amate e spesso richieste dal pubblico (come 'The Girl of Ipanema' oppure 'The Days of Wine and Roses'), ma ciò non equivale a definirlo un lavoro banale, tutt'altro. Chi vi si mette in mostra sono musicisti che spiccano per il modo in cui riescono comunicare al pubblico con la maestria sui propri strumenti.
Il secondo disco è My Favorite Instrument del 1968 che alle mie orecchie spicca più del primo per diverse ragioni. Innanzitutto si tratta di registrazioni piano-solo. Peterson, libero dalla 'forma trio' e dalle immediate conseguenze, è completamente libero nel ritmo, nella dinamica, nell'espressione, e dimostra di saper gestire perfettamente queste libertà musicali. Dimostra di essere un pianista. Pur percorrendo, nel corso del disco, melodie che sicuramente nell'ambiente jazzistico dell'epoca non rappresentavano una novità, riesce, da vero musicista, a plasmarle alla sua indole e ai suoi ritmi interni. Per questo ci sono dei passaggi in cui le melodie vengono rielaborate o arricchite in maniera talmente personale da risultare difficilmente riconoscibili. Fungono, cioè, da 'meri' modelli espressivi sui quali Peterson costruisce esattemente ciò che ha in mente di costruire. I passaggi tecnicamente più complessi vengono inoltre eseguiti con agilità e leggerezza notevoli (e ricordiamo la sua impostazione classica).
Inoltre il tutto fu registrato dalla MPS (Most Perfect Sound), il che, com'è facilmente intuibile, permette di immergerci in maniera molto piacevole nell'ascolto.

Si tratta dunque di due dischi che vi consiglio decisamente. Il primo da acquistare ad occhi chiusi - per me lo sarebbe anche il secondo, ma si tratta di una questione di gusti. Certo è che regge maggiormente ad un ascolto attento per chi ha 'orecchie allenate'.

Come assaggi d'ascolto consiglierei The Girl From Ipanema dal primo album e Someone to Watch over Me (di George e Ira Gershwin) e Who Can I Turn To dal secondo.

WE GET REQUESTS - Verve (1964)
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Tracce:
1. Corcovado
2. Days of Wine and Roses
3. My One and Only Love
4. People
5. Have You Met Miss Jones?
6. You Look Good to Me
7. The Girl from Ipanema
8. D & E
9. Time and Again
10. Goodbye J.D

MY FAVORITE INSTRUMENT - MPS (1968)
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Tracce:
1. Someone to Watch over Me
2. Perdido
3. Body and Soul
4. Who Can I Turn To
5. Bye Bye Blackbird
6. I Should Care
7. Lulu's Back in Town
8. Little Girl Blue
9. Take the "A" Train
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Re: Oscar Peterson - due proposte d'ascolto

Messaggio da roberto63 »

Due belle proposte. E pensare che per Natale ho comprato quest'altro album del grande pianista canadese, ristampato in vinile da un'etichetta spagnola, in trio con i fedeli Ray Brown, Ed Thigpen, che risale al 1962:

http://www.discogs.com/Oscar-Peterson-T ... se/4520549

Nei prossimi giorni farò qualche altra considerazione su questo e sulle proposte di Harold.

Sottolineo che Peterson godeva della stima di un certo Glenn Gould. ;)
Teorema di Stockmayer:
Se sembra facile, è dura.
Se sembra difficile, è fottutamente impossibile.
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Harold Barrel
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Re: Oscar Peterson - due proposte d'ascolto

Messaggio da Harold Barrel »

Night Train è il prossimo disco che ascolterò. Ne ho sentito parlare molto bene, anche indirettamente.
Di Peterson sapevo che nel 1993 vinse il "Glenn Gould Prize"; del fatto che fosse apprezzato da Gould stesso non ero invece a conoscenza. La cosa mi avrebbe stupito molto più se qualche tempe fa non avessi già scoperto, nel corso di alcune ricerche, che tra gli ammiratori di Art Tatum (una delle principali fonti di ispirazione per Peterson, tra l'altro) figuravano Sergei Rachmaninov e Vladimir Horowitz! :shock:
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Re: Oscar Peterson - due proposte d'ascolto

Messaggio da roberto63 »

Caro Harold,
ricordo un documentario su Glenn Gould trasmesso dal canale televisivo Classica nel quale, ad un certo punto, richiesto di dare delucidazioni di natura tecnico armonica sullo strumento, Gould nominò esplicitamente Peterson lasciando trasparire il suo apprezzamento. In questo momento, non so dirti la data precisa dell'intervista; ma penso di poter affermare con una certa sicurezza che si trattasse del '74 o al massimo del '75.
Gould, come sai, era schivo, alquanto stravagante, assai poco socievole, dedito completamente alla musica ed al pianoforte, per cui non era certo facile strappargli pareri lusinghieri su suoi colleghi; peraltro nella circostanza il critico non fece alcuna menzione di Peterson suggerendo a Gould la sua opinione a riguardo. :)
Peterson era molto popolare alla metà degli anni '70, non solo nel mondo del jazz.

La cosa non è poi così strana perlomeno fra i musicisti, dove certi pregiudizi da audiofilo sono meno diffusi e non si costruiscono sciocche gerarchie fra i linguaggi musicali.

Quindi che Brubeck, Tatum, Evans, Peterson, Hancock e molti altri siano apprezzati da insigni concertisti classici non costituisce una sorpresa. Ti segnalo anche l'entusiastica opinione del sommo Arturo Benedetti Michelangeli su Tatum.
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