P.F.M. - Storia di un minuto durata 45 anni...
Inviato: 28/04/2015, 13:05
Spero di fare cosa gradita nel proporvi la storia di questa grande band italiana, che ha saputo donare fantastiche emozioni musicali senza mai strafare, ma rimanendo sempre all'interno di una classica eleganza rock.
Iniziamo quindi con il raccontare i primi vagiti...
Premiata Forneria Marconi – P.F.M.
Quella che è probabilmente la band prog italiana più conosciuta all’estero, nasce nel 1970 dalla confluenza di musicisti provenienti dai “Krell” (gruppo formatosi alla fine dei ’60 originariamente chiamato “I Quelli” e che all’epoca collaborava con alcuni dei maggiori artisti italiani, come Mina, Battisti e De Andrè) e di Mauro Pagani, violinista e flautista di pregio, conosciuto durante la registrazione dell’album “La buona novella” di De Andrè.
La formazione del 1970 era composta da: Franz Di Cioccio (batteria), Franco Mussida (chitarre), Flavio Premoli (tastiere), Giorgio Piazza (basso), a cui appunto si aggiunge Mauro Pagani.
Il nome del gruppo è stato ispirato da una forneria di Chiari (BS) frequentata da Pagani, a cui è stato aggiunto il termine “premiata”.
I virtuosismi e la cura negli arrangiamenti che la band stava assimilando in quei tempi, arrivavano dall’ascolto di gruppi come King Crimson e Jethro Tull, che in effetti ispirarono molte loro composizioni del periodo d’oro dei seventies.
Il nuovo modo di comporre musica, ormai distante dalla struttura canzone tipica, gli impedisce di trovare ulteriore spazio nell’etichetta Ricordi per la quale avevano sempre registrato. Dato che nel frattempo Battisti, Mogol ed altri avevano fondato la loro etichetta, la “Numero Uno”, decidono di entrarvi.
Nonostante le critiche di alcuni discografici che ritenevano il nome del gruppo troppo lungo, la band non lo volle cambiare adducendo che più il nome è difficile e più, una volta imparato, è difficile dimenticarlo. In effetti, Premiata Forneria Marconi era un nome molto “prog”, che identificava subito un gruppo di musicisti che facevano musica diversa dal mainstream dell’epoca.
La band si fa coraggio e inizia a fare da supporto ad alcune band storiche dell’epoca, come gli Yes, i Procol Harum e i Deep Purple (grazie anche ai loro produttori dell’epoca che credevano in loro).
Proprio per questi concerti di apertura, si fanno conoscere e il loro nome comincia a girare in tutta Italia.
Nel 1971 esce il primo singolo: Impressioni di Settembre / La carrozza di Hans che precede di poco il loro primo album uscito agli inizi del 1972: “Storia di un minuto”.
Storia di un minuto
Ottiene un grande successo della critica e del pubblico arrivando ai primi posti delle classifiche di vendita.
E’ un album che contiene dei piccoli gioielli musicali come "Impressioni di Settembre", "E’ Festa", "La carrozza di Hans". Di minore impatto ma ugualmente molto gradevoli sono gli altri brani dell’album, "Grazie davvero" e "Dove… quando" parte 1 e 2.
Registrato tutto in presa diretta (la band voleva dare un’idea simile al suono live), è un album di esordio davvero notevole, dove si susseguono diverse atmosfere di netta ispirazione folk/prog.
Impressioni di Settembre è un inno alla Natura, dolcissimo e forte al tempo stesso, che alterna momenti di tranquilla contemplazione ad altri più rock e duri.
https://www.youtube.com/watch?v=OzbDUbu1lMM
E’ festa è una tarantella prog davvero spettacolare, che verrà poi riproposta anche in versione inglese, dove i musicisti danno grande prova di tecnica e fantasia.
https://www.youtube.com/watch?v=vPlMxnw9JHw
La carrozza di Hans è un brano malinconico e meditativo, ispirato dai Jethro Tull, con una sezione strumentale imperdibile dove il flauto ha un ruolo di primo piano. Ian Anderson in persona la suonò con la band nel 2010.
https://www.youtube.com/watch?v=FiGqeMiHa7s
Grazie davvero si concede un po’ di sinfonicità con l’intervento, mai fastidioso, di alcuni fiati orchestrali. Interessante la parte centrale strumentale dove è evidente la ricerca musicale del gruppo.
https://www.youtube.com/watch?v=qeBcoY-MJHI
Dove… quando è una mini-suite divisa in due parti, rispettivamente alla chiusura del lato A e all’apertura di quello B. Forse un po’ meno convincente dei brani citati prima, ha comunque un bel fascino nell’alternare momenti più sognanti ad altri più “duri” e rockettari
https://www.youtube.com/watch?v=h7u9_2FH9uY
https://www.youtube.com/watch?v=dOCtkoHSZ_g
(continua...)
Iniziamo quindi con il raccontare i primi vagiti...
Premiata Forneria Marconi – P.F.M.
Quella che è probabilmente la band prog italiana più conosciuta all’estero, nasce nel 1970 dalla confluenza di musicisti provenienti dai “Krell” (gruppo formatosi alla fine dei ’60 originariamente chiamato “I Quelli” e che all’epoca collaborava con alcuni dei maggiori artisti italiani, come Mina, Battisti e De Andrè) e di Mauro Pagani, violinista e flautista di pregio, conosciuto durante la registrazione dell’album “La buona novella” di De Andrè.
La formazione del 1970 era composta da: Franz Di Cioccio (batteria), Franco Mussida (chitarre), Flavio Premoli (tastiere), Giorgio Piazza (basso), a cui appunto si aggiunge Mauro Pagani.
Il nome del gruppo è stato ispirato da una forneria di Chiari (BS) frequentata da Pagani, a cui è stato aggiunto il termine “premiata”.
I virtuosismi e la cura negli arrangiamenti che la band stava assimilando in quei tempi, arrivavano dall’ascolto di gruppi come King Crimson e Jethro Tull, che in effetti ispirarono molte loro composizioni del periodo d’oro dei seventies.
Il nuovo modo di comporre musica, ormai distante dalla struttura canzone tipica, gli impedisce di trovare ulteriore spazio nell’etichetta Ricordi per la quale avevano sempre registrato. Dato che nel frattempo Battisti, Mogol ed altri avevano fondato la loro etichetta, la “Numero Uno”, decidono di entrarvi.
Nonostante le critiche di alcuni discografici che ritenevano il nome del gruppo troppo lungo, la band non lo volle cambiare adducendo che più il nome è difficile e più, una volta imparato, è difficile dimenticarlo. In effetti, Premiata Forneria Marconi era un nome molto “prog”, che identificava subito un gruppo di musicisti che facevano musica diversa dal mainstream dell’epoca.
La band si fa coraggio e inizia a fare da supporto ad alcune band storiche dell’epoca, come gli Yes, i Procol Harum e i Deep Purple (grazie anche ai loro produttori dell’epoca che credevano in loro).
Proprio per questi concerti di apertura, si fanno conoscere e il loro nome comincia a girare in tutta Italia.
Nel 1971 esce il primo singolo: Impressioni di Settembre / La carrozza di Hans che precede di poco il loro primo album uscito agli inizi del 1972: “Storia di un minuto”.
Storia di un minuto
Ottiene un grande successo della critica e del pubblico arrivando ai primi posti delle classifiche di vendita.
E’ un album che contiene dei piccoli gioielli musicali come "Impressioni di Settembre", "E’ Festa", "La carrozza di Hans". Di minore impatto ma ugualmente molto gradevoli sono gli altri brani dell’album, "Grazie davvero" e "Dove… quando" parte 1 e 2.
Registrato tutto in presa diretta (la band voleva dare un’idea simile al suono live), è un album di esordio davvero notevole, dove si susseguono diverse atmosfere di netta ispirazione folk/prog.
Impressioni di Settembre è un inno alla Natura, dolcissimo e forte al tempo stesso, che alterna momenti di tranquilla contemplazione ad altri più rock e duri.
https://www.youtube.com/watch?v=OzbDUbu1lMM
E’ festa è una tarantella prog davvero spettacolare, che verrà poi riproposta anche in versione inglese, dove i musicisti danno grande prova di tecnica e fantasia.
https://www.youtube.com/watch?v=vPlMxnw9JHw
La carrozza di Hans è un brano malinconico e meditativo, ispirato dai Jethro Tull, con una sezione strumentale imperdibile dove il flauto ha un ruolo di primo piano. Ian Anderson in persona la suonò con la band nel 2010.
https://www.youtube.com/watch?v=FiGqeMiHa7s
Grazie davvero si concede un po’ di sinfonicità con l’intervento, mai fastidioso, di alcuni fiati orchestrali. Interessante la parte centrale strumentale dove è evidente la ricerca musicale del gruppo.
https://www.youtube.com/watch?v=qeBcoY-MJHI
Dove… quando è una mini-suite divisa in due parti, rispettivamente alla chiusura del lato A e all’apertura di quello B. Forse un po’ meno convincente dei brani citati prima, ha comunque un bel fascino nell’alternare momenti più sognanti ad altri più “duri” e rockettari
https://www.youtube.com/watch?v=h7u9_2FH9uY
https://www.youtube.com/watch?v=dOCtkoHSZ_g
(continua...)